CANNES 64 – “Le gamin au vélo”, di Jean-Pierre e Luc Dardenne (Concorso)
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Il ragazzo de La Promesse, diventato (a fatica) padre ne L’enfant e uscito dal carcere, ricade nello stesso errore, abbandonando nuovamente il figlio. E’ come se, in altri, termini, attraverso il corpo ‘onnipresente’ di Renier, i Dardenne stessero raccontando un’unica storia che si ricompone film dopo film. Quasi Renier fosse il loro Jean-Pierre Leaud/Antoine Doinel, chiamato a crescere (senza genitori, se non adottivi) e a sbagliare sullo schermo, ma quasi standone a margine, mentre in primo piano continuano a farsi i quattrocento colpi
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