"Cattive inclinazioni", di Pierfrancesco Campanella

Delitti con vittime che più che urlare sembrano gemere di piacere, battute folgoranti, atmosfere e doppiaggio in alcuni momenti vicini all'hard anni Settanta. Insomma un insieme in cui qualsiasi premessa si perde a metà strada e in cui nessun filo conduttore attraversa il racconto dall'inizio alla fine

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BANDO BORSE DI STUDIO IN CRITICA, SCENEGGIATURA, FILMMAKING

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Roma, notte. Una mano misteriosa sventra una maestrina dalla vita apparentemente irreprensibile. Nel palazzo, la mattina seguente, Rita Facino, il pubblico ministero incaricato delle indagini, scopre l'arma del delitto: una squadra da disegno. E' più o meno questo l'incipit del film, presentato nelle locandine come un thriller avvincente e ricco di colpi di scena, propenso ad intrecciare le indagini sul serial killer alla concomitante sindrome da mostro, lentamente sempre più incipiente nelle grandi trasmissioni televisive. In realtà abbiamo di fronte un organismo abbastanza eccentrico, a metà strada tra i feulleton ottocenteschi, con le loro sarabande di personaggi improbabili e di intrecci sempre aperti a qualsiasi sviluppo, ed uno z-movies ricco di alcune scene destinate a diventare di culto tra gli amanti del trash. Per quanto riguarda il primo frangente, la galleria di personaggi è ricchissima: la pittrice affascinata dai delitti (Florinda Bolkan), uno squinternato architetto desideroso di vedersi sopraffare dalla propria donna nella scene di sesso, Nicole Cardente (Eva Robin's) sciantosa dalle labbra melliflue, e per finire il memorabile cameo di Franco Nero nei panni di un ex giudice di quelli antropologicamente matti, diventato un predicatore di stampo savonaroliano che incita a dare fuoco al mondo per espiare le sue colpe.

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Cattive inclinazioni è un film in cui del vero assassino non si riesce a sapere mai nulla. Prevalgono delitti con vittime che più che urlare sembrano gemere di piacere, battute folgoranti come "Non si scherza con la giustizia", atmosfere e doppiaggio in alcuni momenti viranti decisamente verso l'hard anni Settanta. Insomma un insieme in cui qualsiasi premessa si perde a metà strada, nessun filo conduttore attraversa il racconto dall'inizio alla fine, perdendo per strada la necessità di un riconoscibile percorso di identificazione di un assassino, delle sue motivazioni, di ciò che lo ha spinto verso l'oscurità senza uscita del delitto.

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Chissà se qualche amante del genere tra un pò non veda in Cattive inclinazioni una genialità perversa e anarchica…


 


Regia: Pierfrancesco Campanella
Sceneggiatura: Pierfrancesco Campanella
Fotografia: Giovanni Ragone
Montaggio: Gianluca Quarto
Musiche: Natale Massara
Scenografia: Monica Vittucci
Costumi: Stefano Giovani
Interpreti: Eva Robin's (Nicole Cardente), Mirca Viola (Rita), Elisabetta Cavallotti (Otilia), Antonio Petrocelli (Procuratore Visconti), Elisabetta Rocchetti (Donatella), Gianna Paola Scafiddi (Laura Belli), Rosaria De Cicco (Gabriella), Guido Berti (Premio), Franco Nero (giudice Barbone)
Produzione: Enzo Gallo per Bell Film
Distribuzione: Columbia Tristar Films Italia
Durata: 91'
Origine: Italia, 2003

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