Cattivissimo Me 4, di Chris Renaud e Patrick Delage

Un cambio di rotta per Gru, come a voler intendere che la felicità può trovarsi anche nelle piccole gioie quotidiane. Peccato che i temi vengono lasciati ai margini e mai sinceramente approfonditi

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BANDO BORSE DI STUDIO IN CRITICA, SCENEGGIATURA, FILMMAKING

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Il quarto capitolo della saga (che torna ad essere diretto da Chris Renaud, in co-regia con Patrick Delage, che ha già firmato primi due capitoli) racconta la vita, anche familiare, di Gru, Lucy e le loro figlie Margot, Edith e Agnes. Stavolta però c’è anche un nuovo arrivato, il neonato Gru jr., che nutre parecchia diffidenza nei confronti del padre. Cattivissimo Me 4 nell’incipit racconta dell’inserimento della famiglia in una sorta di programma di protezioni testimoni – quindi nuove identità e alloggio – a seguito della fuga di prigione del supercattivo Maxime Le Mal, aiutato dalla sua partner Valentina. I due hanno giurato una crudele vendetta verso Gru, dopo che questo ha avuto una parte attiva nell’arresto del supercattivo.

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Cattivissimo Me 4 vuole essere un punto di svolta della saga, guardando ai tentativi di Gru nel farsi accettare dal neonato Gru jr., come se questo per il protagonista potesse rappresentare un nuovo inizio. Il rinnovamento qui passa anche attraverso il ritorno nel vecchio liceo per supercattivi frequentato da Gru, pensando ad un passato ormai lontano da lui, che non gli appartiene più. A raccontarlo è il secondo atto ambientato proprio tra i corridoi e le aule della vecchia scuola; un richiamo a una vita adolescenziale ormai definitivamente scomparsa. Rimando che nella visione sembra voler parlare anche al pubblico in sala. Che la saga voglia provare a spostare il target di riferimento, dopo questi quattro capitoli?

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A parlare poi della genitorialità e dei conflitti che scaturisce c’è anche l’atto finale, nel quale vediamo lo scontro tra Maxime e Gru, ma che realmente sembra fungere da pretesto (a seguito del rapimento di Gru jr. da parte del supercattivo) per parlare di riappacificazione e accettazione. E a volerla dire tutta, nel corso dell’intera visione si avverte una voglia di piegare la narrazione verso dei temi affatto scontati: una sorta di rinuncia alla violenza, una visione della vita quotidiana che può saper regalare anche piccole gioie che forse possono dare soddisfazioni maggiori rispetto a ciò che Gru, guardando al primo Cattivissimo Me, anelava.

Peccato però che il film non cerca mai dichiaratamente di affondare le radici nei temi che  si limita solo ad accennare. Sembrano interessanti anche i richiami portati in scena, che purtroppo si esauriscono bruciando troppo in fretta e rimanendo di facciata. Si pensi alla trasformazione dei quattro minion che si ispira a I fantastici 4: questo sembra essere esclusivamente un punto di aggancio per convincere lo spettatore ad andare in sala, una promessa di qualcosa che realmente non avviene mai. Questi quattro goffi super eroi gialli nel film restano solo di contorno. La saga di casa Illumination giunge così al quarto capitolo apparentemente in forze. Peccato che si ha ancora una volta l’impressione di guardare dei prodotti che rinnegano la vera essenza della tecnica d’animazione (che si tratti di animazione classica, stop motion o digitale), ovvero quella di mostrare la vera anima insita delle cose in movimento; che poi dovrebbero essere in grado di emozionarci e parlare allo spettatore grazie al potere dell’astrazione e della vicinanza ai sentimenti.

Titolo originale: Despicable Me 4
Regia: Chris Renaud, Patrick Delage
Interpreti: Steve Carell, Kristen Wiig, Miranda Cosgrove, Dana Gaier, Madison Polan, Will Ferrell, Pierre Coffin, Steve Coogan
Voci italiane: Stefano Accorsi, Sofia Vergara, Max Giusti, Carolina Benvenga
Distribuzione: Universal Pictures
Durata: 94′
Origine: USA, 2024

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.4
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Il voto dei lettori
3 (1 voto)
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