Corsi e ricorsi storici. La spirale vichiana che da sempre avvolge gli avvenimenti nel loro accadere ripetitivo a cavallo del tempo, pare non essere appannaggio esclusivo della specie umana. Anche le favole, e con esse i personaggi che le abitano, devono fare i conti con un'esistenza eternamente uguale a sé stessa. Un cammino disseminato di ostacoli, quello che per l'ennesima volta conduce l’aitante principe a risvegliare la bella addormentata nel bosco dal suo sonno stregato. Non fa eccezione, in quanto a perigli da affrontare, la strada al cui termine attende Raperonzolo, affascinante donzella dalla lunghissima chioma bionda. Per entrambe le fanciulle l'happy ending è assicurato, giorno dopo giorno, inizio dopo inizio, fine dopo fine. La stessa sorte tocca tra le altre anche a Cenerentola, approdata a palazzo grazie all'intervento della fata di turno, pronta a perdersi nei profondi occhi del principe, destinata a perdere scarpette e abito da sogno allo scoccare…Puff! Prima che le lancette abbiano segnato l'ora fatidica, l'incantesimo svanisce, la poveretta torna vestita di cenci e il rampollo di stirpe reale parte per un lungo viaggio ai confini del regno.

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Paul J. Bolger e Yvette Kaplan, decisi ad imprimere una potente scossa al pacifico universo delle storielle per bambini, così affezionate al finale tutto rose e fiori, catapultano gli ignari protagonisti di fantasiosi racconti vecchi di secoli, in un limbo sconosciuto. Niente più mosse predefinite o finali standardizzati, solo boschi sconosciuti da attraversare e inaspettati nemici da sconfiggere. Non più regole ferree alle quali sottostare, ma un libero arbitrio al quale appellarsi per inseguire la felicità, lungo strade non ancora battute. Innumerevoli le potenzialità messe in gioco da un simile punto di partenza, tutte tristemente annientate, seguendo l'inesorabile discesa agli inferi di una pellicola vittima paradossale del suo stesso spirito rivoluzionario. Troppo sistematica l'operazione alla quale i due registi riconducono la pellicola, già penalizzata da un'animazione a dir poco spoglia, incagliata tra 2 e 3 d, per nulla rifinita nei fondali e poco generosa con gli stessi personaggi. Tutto fuorchè genuini gli intenti di Bolger e Kaplan, tanto impegnati ad applicare alla lettera la formula che ha reso campione d’incassi Shrek e compagni (i produttori sono gli stessi), quanto incapaci di regalare un'anima di omogenea coesione ai tanti pezzi del puzzle. Irrimediabilmente scollati appaiono disegni e colonna sonora, per nulla coinvolgenti i dialoghi, affatto carismatici i personaggi, senza mordente lo scontro epocale tra buoni e cattivi. Confusa la trama, confuso il target di riferimento, zoppicante perfino la localizzazione, incapace di spiegare ai tanti bambini in sala il perché Cenerentola ora si chiama (Cinder)Ella. Impossibile lasciarsi conquistare da Cenerentola e gli 007 nani, persi come i loro creatori, tra le pieghe di una gigantesca bugia.

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Regia: Paul J. Bolger eYvette Kaplan

Voci: Sigourney Weaver, Sarah Michelle Gellar, Andy Dick, Freddie Prinze Jr., Jon Polito, Jill Talley, Lee Arenberg, Phil Proctor

Distribuzione: DNC Entertainment

Durata: 87’

Origine: USA, Germania 2007

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