Commedie e proverbi di Éric Rohmer al cinema

Torna in sala al cinema da oggi al 6 novembre il ciclo dei film degli anni ’80 del regista francese.

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Éric Rohmer è stato uno degli autori più importanti e complessi del cinema francese. Grazie ad Academy Two, Commedie e proverbi ritorna in sala, il suo ciclo di film degli anni ’80 (dal 1981 al 1987). Sono film che spesso ruotano intorno a protagoniste sole che decidono della propria vita in maniera indipendente, commedie con un sapore esistenzialista, incontri, intrecci, storie d’amore, la vita e Parigi, altra grande protagonista. Spesso si parlano tra loro, riflettono sulla società, le convenzioni e i rapporti. È un modo diverso di pensare la commedia, ma in funzione di qualcosa di più, forse la vita fatta di tante piccole storie. Ogni titolo è accompagnato da un proverbio che diventa quasi un mantra. La rassegna durerà 6 settimane e sarà composta da 6 film distribuiti da Academy Two:

  • Dal 30 settembre al 2 ottobre: La moglie dell’aviatore. Proverbio: “Non pensare a niente”.
  • Dal 7 ottobre al 9 ottobre: Il bel matrimonio. Proverbio: “Quale mente non divaga? Chi non fa castelli in aria?”.
  • Dal 14 al 16 ottobre: Pauline alla spiaggia. Proverbio: “Chi parla troppo si danneggia”.
  • Dal 24 al 26 ottobre: Le notti della luna piena. Proverbio: “Chi ha due donne perde l’anima, chi ha due case perde il senno”.
  • Dal 28 al 30 ottobre: Il raggio verde, forse il film più noto di Éric Rohmer e vincitore del Leone d’Oro alla 43ª Mostra del Cinema di Venezia. Proverbio: “Ah! Venga il tempo in cui i cuori s’innamorino”.
  • A conclusione della rassegna, L’amico della mia amica, dal 4 al 6 novembre. Proverbio: “Gli amici degli amici sono i miei amici”.

Éric Rohmer ha vissuto ed è stato protagonista di diverse epoche cinematografiche. Le opere immediatamente precedenti a Commedie e proverbi sono Sei racconti morali. L’intento era quello di esprimere i sentimenti nascosti, sepolti nella coscienza dei protagonisti maschili. Questo il motivo per cui sono narrati in prima persona. Nei film i protagonisti interrogano loro stessi e le loro azioni. Osservazioni filosofiche sull’amore, sulla giovinezza, sull’ambiguità morale e sul rapporto tra modernità e tradizione. Le tematiche rimangono, ma vengono declinate in maniera diversa. Lo stesso regista descrive il passaggio tra Sei racconti morali e Commedie e proverbi in una lunga intervista concessa a Wide Angle, che si può ritrovare nel volume Éric Rohmer: Interviews: “Dopo i Sei racconti morali avevo bisogno di una pausa. Ho iniziato a pensare a Commedie e proverbi quando stavo girando Perceval. Un nuovo modo di comporre le storie e una nuova struttura si è presentata a me”. Continua: “I proverbi non hanno intento morale, all’opposto dei Sei racconti morali, possono essere veri o falsi, in questi film non c’è la ricerca della verità. Con queste opere volevo rimanere in superficie, non volevo fare film profondi.(…) Io penso che ci sia superficialità nella profondità”.

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