Presentato fuori concorso alle Giornate degli autori dell’81° Mostra del Cinema di Venezia, Coppia aperta quasi spalancata di Federica Di Giacomo è innanzitutto la riproposizione in forma documentaria dello spettacolo della sua protagonista, Chiara Francini, che insieme ad Alessandro Federico hanno portato sui palcoscenici d’Italia l’omonimo testo teatrale del 1983 scritto da Franca Rame e Dario Fo. Come per il precedente Il palazzo, che vedeva mischiarsi immagini d’archivio e la rappresentazione di un film mai concluso, Di Giacomo lavora sulle forme ibride del cinema facendo convergere realtà e finzione, messinscena e metarappresentazione in questo coloratissimo, autoironico e imprevedibile film sull’amore, la sua ricerca e le molteplici forme che può assumere. Si parte dalla pièce e dai ruoli, sul palco e fuori dal palco, di Francini e Federico per una rimessa in discussione del concetto di amore, di libertà e di relazione (monogama-non monogama), per estendere poi il discorso a concetti collaterali come la gelosia, il tradimento, il rispetto e il consenso.

Scritto insieme a Chiara Francini e Mario Sesti, Coppia aperta quasi spalancata si costruisce come una relazione di coppia, in un dialogo incessante che, come un rapporto monogamo, coinvolge inizialmente solo i due attori protagonisti, per poi aprirsi, non senza difficoltà, incomprensioni, discussioni e ripensamenti, ad altri punti di vista, altre esperienze, altre vite. Confrontandosi prima con il giovane e critico pubblico dello spettacolo teatrale, a cui la regista parallelamente affianca l’esperienza di una famiglia poliamorosa, tra pregiudizi sociali e difficoltà burocratiche. I due piani lentamente convergono, incontrandosi (o scontrandosi) in assemblee femministe e cerchi d’ascolto per persone poliamorose, a cui i due attori partecipano nella veste riscritta di se stessi, baluardi di una monogamia che si rivela ben presto convenzionale e illusoria, con la presenza costante di Frederick, compagno di vita di Chiara Francini, che di fatto crea con Alessandro Federico un ironico e non dichiarato mènage à trois.

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In un arzigogolo caotico, vibrante e gioioso, come lo sono la vita, l’amore e i rapporti di coppia, Federica Di Giacomo traccia un percorso di riflessione che intercetta mutamenti sociali, politici e relazionali che si tramutano in istanze senza mai diventare ideologici, ma conservando una verità e una profonda connessione con la realtà. Una rilettura del testo di Franca Rame e Dario Fo, che a partire dalle critiche di anacronismo di inizio film, si rivela invece ancora una volta fondamentale nel discorso attorno al rapporto uomo-donna, che qui si allarga e moltiplica, si spalanca appunto, senza retorica, in direzione di un processo di decostruzione e rinnovamento che segue le narrazioni, gli immaginari e le infinite possibilità che offre il contemporaneo, in termini identitari e affettivi, ma anche e soprattutto cinematografici, muovendosi in quel territorio indefinibile che è il cinema del reale, che Federica Di Giacomo trasforma sapientemente da spazio grigio e ambiguo a luminosissimo caleidoscopio di forme e combinazioni.

Regia: Federica Di Giacomo
Interpreti: Chiara Francini, Alessandro Federico, Karl Gustaf Fredrik Lundqvist, Sara Girelli, Chloe Gatti, Daniele Gatti, Efrem Sposini
Distribuzione: I Wonder Pictures
Durata: 120′
Origine: Italia, 2024

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