David di Donatello, la provocazione per “pareggiare” le quote

Valentina Cicogna e i suoi studenti del CISA di Locarno propongono la dimissione spontanea di 633 giurati dei David di Donatello, per pareggiare il numero con le giurate donne

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BANDO BORSE DI STUDIO IN CRITICA, SCENEGGIATURA, FILMMAKING

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Nell’attesa per la 69‏ª edizione dei David di Donatello, prevista per il 3 maggio, vengono fuori alcune riflessioni sulla condizione femminile nel cinema del nostro paese. In particolare la documentarista Valentina Cicogna (Sconosciuti Puri), attraverso una ricerca condotta insieme a Erica Bulian e Davide Vacca, due dei suoi studenti del CISA di Locarno, fa luce su un evidente problema di disparità dei sessi all’interno della giuria.
Chiunque nella propria carriera sia stato candidato a un David di Donatello in qualunque categoria, è automaticamente parte della giuria votante, che attualmente conta infatti 1711 membri. La domanda che Valentina Cicogna e i suoi studenti si sono posti è, semplicemente: quante di queste sono donne? Parlando di numeri assoluti, la risposta è 539. In percentuale, il 31,5%.

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Andando più nello specifico, invece, hanno voluto analizzare il numero di giurate donne (e quindi, in passato, candidate) per ogni singola categoria.

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Post giurati David

 

Questa indagine fotografa una situazione di sofferenza per la componente femminile, con numeri molto bassi soprattutto in fotografia (solo 1 donna e 36 uomini), effetti visivi (8 donne e 57 uomini) e suono (7 donne e 84 uomini). Vedono una maggiore presenza femminile trucco (17 e 24), costume (41 e 11) e scenografia (26 e 31). Dei 328 registi e registe totali, solo il 16,77% sono donne.
Dati che confermano una tendenza generale osservata da uno studio, condotto nel 2021 dal Ministero della Cultura, che espone numeri molto simili sulla totalità dei lavoratori e lavoratrici del cinema, sottolineando un importante gender gap nel settore.

Davanti a queste cifre, Valentina Cicogna, in un testo fatto circolare via mail, si dice incapace di rispondere alla domanda di Erica Bulian, studentessa chiamata a dover scegliere il suo ambito di specializzazione, su quanto sia effettivamente conveniente scegliere proprio Direzione della fotografia, che sarebbe il suo desiderio.

“Me lo dite, ora, io cosa posso risponderle? Cosa risponderemo tutte e tutti a Erica Bulian? Le risponderemo che a maggior ragione deve fare fotografia? Le risponderemo che il cambiamento partirà da lei? La caricheremo anche di questa responsabilità, perché noi siamo incapaci di preparare per lei un mondo del lavoro in cui tutte e tutti abbiano le stesse opportunità?”

Da qui parte il provocatorio suggerimento dei tre, che prevede come primo passo quello di pareggiare il conto dei giurati uomini e donne. Perché ciò avvenga, la proposta è quella che 633 uomini si dimettano spontaneamente dalla giuria dei David. Una proposta che cerca di essere l’inizio di un percorso e non, di certo, la soluzione imminente.

“‘Girls can do anything‘ c’era scritto sulla maglietta della Presidente dell’Accademia dei David di Donatello Piera Detassis alla conferenza stampa in cui venivano annunciate le nuove nomination di quest’anno. ‘Le ragazze possono fare tutto. Ma non il cinema’ sarebbe stata una scritta più coerente con la realtà che le assegnazioni delle nomination raccontano. Anche quelle di quest’anno.

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