DVD – "Conduct Zero", di Cho Keun-shi
Storia semplice e film stratificato in più piani narrativi senza un baricentro di racconto, un punto focale e cruciale dove indirizzare la visione: lo sguardo è continuamente sollecitato da continui sbalzi spazio-temporali. Edita Ripley’s HV
IL FILM
Opera non facilmente inquadrabile del regista coreano Cho Keun-shi, presentata qualche anno fa al Far East Fest di Udine. Conduct zero non lo si riesce ad afferrare, film sfuggente ed imprevedibile astratto e concreto al tempo stesso, lirico ed esilarante, che fatica ad entrare in una forma filmica ben delineata.
Siamo negli anni ’80 e Joong-pil (Ryu Seung-beom) è un teppistello osannato dai suoi compagni che esaltano ed amplificano le sue gesta fatte di risse e scazzottate; i problemi nascono quando il giovane si innamora di una studentessa modello (Shin Ji-hye): nascondere la storia e salvare l’onore del “guerriero” oppure arrendersi all’amore rendendolo pubblico? Storia semplice e film stratificato in più piani narrativi senza un baricentro di racconto, un punto focale e cruciale dove indirizzare la visione: lo sguardo è continuamente sollecitato da continui sbalzi spazio-temporali dove un appiglio “logico” sembra impossibile da trovare obbligando dunque lo spettatore a lasciarsi trasportare (o meglio fluttuare) dalle immagini. Pellicola che alterna stralci “alieni” (la sequenza della rissa che non può non ricordare Matrix con persone che si sfidano a mezz’aria) ed immagini crude e realistiche (lo scontro tra Joong-pil ed il suo rivale) a momenti non privi di romanticismo e poesia (il bacio tra Joong-pil e la ragazza amata).
Vale la pena soffermarsi un momento su come il cinema sud coreano sia “specializzato” nel raccontare storie di studenti non proprio perfetti. In Gangster High di Park Ki-hyung erano addirittura intere bande di ragazzi della scuola che si scontravano in risse violentissime ed estremamente realistiche (al contrario del cinema di Hong Kong dove la coreografia riveste un’importanza basilare), anche in Conduct Zero si parla di scuola e di ragazzi difficili ma in questo caso la violenza non è unico filo conduttore della vicenda, trovando spazio infatti anche l’amore, benché fugace e l’amicizia. Ma quel che emerge in entrambi i film è un disagio giovanile, una difficoltà di accettare se stessi e l’altro, una rabbia ed un dolore repressi che trovano sfogo nella prestazione fisica, nella lotta quale momento di catarsi verso una condizione giovanile dolorosa irta di difficoltà e dubbi esistenziali.
Non c’è molto da dire su questo dvd della Rypley's perché le opzioni sono praticamente nulle così come i contenuti speciali. La traccia audio comprende solo un 2.0 in lingua originale con sottotitoli in italiano, audio che però risulta estremamente chiaro senza difetti di sorta. Contenuti extra assenti ed è un peccato perché sarebbe stato interessante poter seguire le interviste ed il backstage di un film così deliziosamente “inafferrabile”.