È morto Ben Vautier

L’artista francese si è tolto la vita lo scorso 5 giugno, a poche ore dalla scomparsa della moglie Annie. Protagonista di varie performance negli anni ’60 e ’70, ha fatto parte del collettivo Fluxus

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È scomparso lo scorso 5 giugno a Nizza Ben Vautier, toltosi la vita all’età di 88 anni. Il suicidio è avvenuto nelle ore successive alla morte della moglie Annie, che appena due giorni prima era stata colpita da un ictus. “Non volendo e non potendo vivere senza di lei, Ben si è tolto la vita poche ore dopo nella loro casa di Saint-Pancrace, sulle colline sopra Nizza. I geni non sono mai soli. Ricorderemo Annie e Ben Vautier come una coppia emblematica dell’arte francese” recita il comunicato trasmesso dai figli François ed Eva.

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Nato a Napoli il 18 luglio 1935, si trasferisce a Nizza con la madre all’età di 14 anni. Dopo essersi avvicinando fin da giovanissimo al mondo dell’arte, tanto come pittore che come poeta, nel 1965 apre una galleria, chiamata ironicamente Ben doude de tout (Ben dubita di tutto), entrando in contatto con il movimento del Nouveau Réalisme. Negli anni successivi diventa parte del Fluxus, collettivo fondato da George Maciunias per fondere numerose istanze rinnovatrici culturali, sociali e politiche in un unico fronte d’azione.

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Influenzato dal dibattito dadaista circa la definizione di opera d’arte, Ben Vautier si cimenta in appropriazioni firmando qualunque oggetto del quale non sia ancora stata riconosciuta la paternità artistica. Nel corso degli anni, parallelamente a numerose performance, rivendica la scrittura come grado 0 dell’arte, ponendo quindi il grafismo al centro delle proprie opere. Dopo aver partecipato a Documenta V nel 1972, fonda nel 1978 la galleria La Différence, nome peraltro anche della sua rivista, in cui si batte per la tutela delle minoranze etniche.

Nonostante le sue opere siano esposte in alcuni dei musei più importanti del mondo, si considerava un agitatore culturale più che un artista in senso stretto, necessario per creare uno spazio in cui gli altri potessero inserirsi ed esprimersi alla propria maniera. Il sindaco di Nizza Christian Estrosi ha così espresso il proprio cordoglio: “È inclassificabile, è impertinente, è audace, è ossessivo, è inaspettato, è triste, è eruttivo, è pazzo, è saggio. È tutte queste cose e altre ancora. È Ben. Ha trasformato la creazione artistica, ha trasformato il nostro rapporto con ciò che è reale e vero, ha sottolineato, ancora e ancora, le nostre debolezze, le nostre mancanze e le nostre tentazioni. Per questo Ben è un grande artista.”

 

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