Federer: Gli ultimi dodici giorni, di Asif Kapadia e Joe Sabia

L’epica raccontata non attraverso eroiche gesta, ma con le lacrime dei rivali di sempre; la fine di una carriera e allo stesso tempo di una parte della vita di una generazione. Prime Video.

--------------------------------------------------------------
CORSO ESTIVO DI CRITICA CINEMATOGRAFICA DAL 15 LUGLIO

--------------------------------------------------------------

“E poi mi sono reso conto che solo due cose mi emozionano sul serio, ovvero Mirka e il punto di vista di Rafa”. Con queste parole Roger Federer commenta le immagini della fine della sua ultima partita da tennista professionista, giocata in coppia proprio con Rafa Nadal. E qui sta la chiave del documentario Federer: Gli ultimi dodici giorni, perché nel raccontare la conclusione della carriera di uno dei più importanti atleti di sempre. Il punto di vista privilegiato dai registi Asif Kapadia e Joe Sabia non è quello della famiglia, degli intimi o dei tifosi, ma quello dei suoi colleghi, rivali e amici al contempo.

--------------------------------------------------------------
CORSO DI PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE CINEMATOGRAFICA: ONLINE DAL 15 LUGLIO

--------------------------------------------------------------

D’altronde, non è facile riuscire a spiegare davvero cosa sia stato Roger Federer, riuscire a trasmettere quell’aura per certi versi trascendentale che lo ha accompagnato nel corso della propria carriera, quella mistica che ne ha circondato le imprese. Un documentario atipico, quantomeno per la scelta di rendere la grandezza di un’icona pop senza mostrarne quindi il rapporto con le masse o le grandi imprese del passato, allontanandosi da quel modello di cui lo stesso Kapadia è stato finora un maestro (vedi Senna, Diego Maradona o, oltre lo sport, Amy, vincitore dell’Oscar al miglior documentario nel 2016). Soltanto King Roger e i suoi amici/rivali. Ecco allora che le immagini più potenti per provare a rendere quest’idea sono i primi piani di un Nadal pieno di lacrime, di un Djokovic inusualmente senza parole, di un Murray che nell’addio del più grande di tutti rivede il percorso alle sue spalle.

----------------------------
UNICINEMA QUADRIENNALE:SCARICA LA GUIDA COMPLETA!

----------------------------

Gli ultimi dodici giorni a cui fa riferimento il titolo iniziano l’11 settembre 2022, con Roger Federer che viene ripreso mentre legge la lettera che ha scritto per annunciare il proprio ritiro. Da lì l’attesa del momento in cui tale video verrà condiviso sui suoi canali social, ripercorrendo parallelamente gli ultimi anni, tra gli infortuni e le operazioni alle ginocchia. Questa spasmodica attesa, unico momento in cui il tennista è inquadrato insieme alla sua famiglia, si conclude pochi giorni dopo. La mente piena di ansia, incapace di prevedere le reazioni dei tifosi, o forse fin troppo consapevole di dargli la peggiore delle notizie, di quelle che sono nell’aria ma che speri non arrivino mai per davvero, si libera di queste paure, lasciando il posto ad un unico solo pensiero: fare in modo che la fine sia degna della propria statura.

Si arriva quindi all’atto conclusivo, i giorni della Laver Cup (torneo che vede sfidarsi una selezione europea contro una del resto del mondo) come un che diventa realtà. Già, perché al fianco di Roger Federer ci sono gli amici di una vita con cui ripercorrere le proprie gesta. Ci sono gli eroi d’infanzia, quei Rod Laver e Björn Borg un tempo destinatari di profonda devozione e che adesso, come in un sogno, gli stanno al fianco da pari, persino pronti a celebrarlo in quest’atto conclusivo. E c’è poi il girotondo finale, condiviso proprio con Nadal. Un ultimo incontro che vede i due giocare in squadra ed uscire sconfitti. Ma non importano i rovesci, gli smash o le volée; contano i sorrisi e gli abbracci dopo un servizio sbagliato, la commozione del pubblico ad ogni tocco dello svizzero, le esultanze dei compagni che diventano tifosi del proprio idolo. È una di quelle sconfitte utile solo per i calcoli statistici, per chi respinge il romanticismo di eventi di questo tipo, apparentemente frivoli, ma pieni di significato per chi li guarda con passione, consapevole di avere davanti agli occhi gli ultimi istanti di una storia meravigliosa.

 

Titolo originale: Federer: Twelve Final Days
Regia: Asif Kapadia e Joe Sabia
Distribuzione: Amazon Prime Video
Durata: 88′
Origine: UK, 2024

 

 

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.5
Sending
Il voto dei lettori
4 (2 voti)
----------------------------
SCUOLA DI CINEMA TRIENNALE: SCARICA LA GUIDA COMPLETA!

----------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Scrivi un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *