FESTIVAL DI ROMA 2012 – “Le sac de farine”, di Kadija Leclere (Alice nella città)

le sac de farine
Con il suo cinema denso e stratificato, ma allo stesso tempo semplice e diretto, che parla di tutte le rivoluzioni, grandi o piccole non importa, Kadija Leclere ci racconta una storia di formazione dove, tra testarde conquiste e dolorose sconfitte, la vita non fa che irrompere, con il suo magnifico e imprevedibile pulsare di emozioni e sentimenti

--------------------------------------------------------------
BANDO BORSE DI STUDIO IN CRITICA, SCENEGGIATURA, FILMMAKING

--------------------------------------------------------------

le sac de farineLe nostre storie sono fatte di piccoli, immensi momenti. Come i grembiuli rosa e svolazzanti che squarciano i colori ocra e gialli delle strade marocchine o i volantini di rivolta che diventano lettere d’amore nascoste tra i mattoni di un muro. Sono i sogni delle ragazze che per la prima volta rincorrono a perdifiato la vita e giocano a nascondino con i loro innamorati. Ma Sarah è solo una bambina e ancora non sa tutto questo, sa unicamente di esser stata strappata via dalla sua realtà da un padre che prima di allora non ha mai visto e che, anzichè liberarla dalla solitudine di una vita in un collegio belga, la trascina in quella che lei vive come una nuova, terribile prigione. Le immagini così attuali del sangue e delle speranze che da sempre lavano ogni rivoluzione scorrorono sullo sfondo, mentre nel Marocco del 1984 Sarah ha ormai diciassette anni e, dopo aver imparato che le preghiere non bastano a salvarci dalle nostre solitudini, insegue con tutte le sue cocciute forze un’unica idea, quella di tornare in Belgio per riappropriarsi della vita che le è stata strappata via. Ogni scelta si porta dietro il sapore amaro di quello che si è perso, di quello che si è lasciato, basta guardare gli occhi Nari che sia allontanano sempre più insieme alla loro promessa d’amore per rendersene conto, ma Sarah non può che andare avanti, pur non sapendo come andrà a finire.

Con il suo cinema denso e stratificato, ma allo stesso tempo semplice e diretto, che ci parla di tutte le rivoluzioni, grandi o piccole non importa, mentre ci mostra la potenza dei gesti quodiani, degli sguardi che dicono molto più di una parola e dei sogni delle fanciulle che si schiudono meravigliate alla vita, Kadija Leclere non cerca in alcun modo di intraprendere la strada della denuncia, non si arroga il diritto di fare nessuna morale sulla condizione femminile nei paesi arabi, nè porta avanti alcuna tesi, se non quella che tutti noi possiamo essere i padroni del nostro destino, basta volerlo.
Le sac de farine ci racconta una storia di formazione dove, tra testarde conquiste e dolorose sconfitte, la vita non fa che irrompere, con il suo magnifico e imprevedibile pulsare di emozioni e sentimenti.

--------------------------------------------------------------
OFFERTA DI LUGLIO SULLO SHOP DI SENTIERI SELVAGGI!

--------------------------------------------------------------

 

----------------------------
UNICINEMA QUADRIENNALE:SCARICA LA GUIDA COMPLETA!

----------------------------
----------------------------
SCUOLA DI CINEMA TRIENNALE: SCARICA LA GUIDA COMPLETA!

----------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative