From Hilde, with Love, di Andreas Dresen
Basato sulla storia dell’antinazista tedesca Hilde Coppi, è tra i film più lucidi del cineasta che trova nei momenti più privati una coinvolgente intensità. BERLINALE74. Concorso.
Si approccia con decisione al biopic drammatico il cinema di Andreas Dresen. Lo fa con una figura femminile come Hilde Coppi, antinazista tedesca appartenente al gruppo di resistenza Schulze-Boysen-Harnack che è stata giustiziata il 5 agosto 1943 a 34 anni. Poco prima dell’arresto ha fornito insieme al marito Hans delle informazioni via radio all’Unione Sovietica. From Hilde, with Love si divide tra la ricostruzione storica e uno sguardo più privato sulla protagonista, caratterizzata anche fisicamente con gli immancabili occhiali tondi, dove il suo spirito e la sua dignità sono stati resi con forza dalla prova energica ma anche sentimentale di
.From Hilde, with Love (in originale In Liebe, Eure Hilde) comincia proprio dalla scena dell’arresto di Hilde mentre si trova nell’orto a raccogliere le fragole insieme alla madre. È una scena secca, senza enfasi, che porta già subito dentro la storia. La macchina della Gestapo che si ferma, la valigia che viene preparata. Una volta in prigione, mostra di avere una forza insospettata, riuscendo a partorire il figlio e mantenendo vivo il ricordo del marito che è stato condannato a morte un po’ di mesi prima di lei, il 22 dicembre 1942.
In un cinema spesso discontinuo, come ha dimostrato il recente Una mamma contro G.W. Bush, From Hilde, with Love è uno dei film più lucidi del cineasta tedesco, Ha lo spirito di Volker Schlöndorff nell’approccio realistico del presente della Storia che appare più convincente dei flashback della resistenza antinazista tra incontri clandestini, gite sul lago in cui emergono anche tracce degli incroci sentimentali presenti in commedie come Settimo cielo e Catastrofi d’amore, uno dei film più riusciti di Dresen che proprio alla Berlinale ha vinto l’Orso d’argento Gran Premio della Giuria nel 2002.
Apparentemente freddo in una ricostruzione che guarda al martirio della protagonista sul modello di Dreyer (Hilde che volge lo sguardo verso la luce chiudendo gli occhi prima di essere ghigliottinata), From Hilde, with Love trova invece nei momenti più privati una coinvolgente intensità, a cominciare dal legame con il figlio appena nato fino a rapporto con la sua carceriera, Miss Kuhn, ottimamente interpretata da Lisa Wagner, che non scende mai in un inutile sentimentalismo ma nel quale si percepisce una complicità nascosta e un rispetto autentico. Evidentemente quella di Hilde Coppi è una storia che Dresen sentiva particolarmente. La voce fuori-campo oggi del figlio ottantenne sulla madre dimostra quanto queste lettere d’amore (scritte proprio dalla protagonista) hanno ancora lo stesso impatto nel corso del tempo. Potrebbe sembrare un finale di troppo, invece sottolinea ancora di più l’eredità lasciata da Hilde Coppi.