Fuori o morti: L'ora della fuga di Jean-Francois Richet

vincent cassel mesrine nemico pubblico n.1 l'ora della fuga di jean-francois richet

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vincent cassel mesrine nemico pubblico n.1 l'ora della fuga di jean-francois richet

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“Di respirare la stessa aria
di un secondino non mi va
perciò ho deciso di rinunciare
alla mia ora di libertà”

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Nella mia ora di libertà, Fabrizio De André

Ecco l'ultima inquadratura di uno dei film più belli dell'anno (aspettando le playlist individuali di fine stagione), Nemico pubblico n.1: L'ora della fuga di Jean-Francois Richet, sul criminale francesce Jacques René Mesrine (un epico Vincent Cassel), summa del miglior cinema d'azione degli ultimi trent'anni, dal polar al poliziottesco, passando per Fernando Di Leo e l'action movie americano degli anni '70/80. Inquadrato dal basso verso l'alto e sulle note della cupa partitura di Marco Beltrami e Marcus Trumpp, l'homme aux mille visages appare ancora minaccioso, anche se prigioniero di una cella dalla quale non può più fuggire: l'angolazione della mdp permette di riprendere il cielo insanguinato dell'auto che incombe sul protagonista ormai deceduto, su cui cala una dissolvenza in nero rapida e brutale come la lama di una ghigliottina. “È fatta, è morto!”

La sequenza finale:

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