Il mio vicino Totoro
di Hayao Miyazaki
Era il 1988 quando l’ormai celeberrimo Studio Ghibli realizzò Tonari no Totoro, uno dei lungometraggi d’animazione più amati dagli appassionati di Hayao Miyazaki. Ora, dopo ventuno anni di attesa, sull’onda del successo di La città incantata, Il castello errante di Howl, Ponyo sulla scogliera, il film esce finalmente nelle sale italiane con il titolo Il mio vicino Totoro. Anni ’50. Le due protagoniste, Satsuke e Mei, si trasferiscono, con il padre, da Tokyo al villaggio di Matsu no Gô, per andare a vivere vicino alla madre, da tempo ricoverata in ospedale. In campagna, le due ragazzine fanno conoscenza di una serie di strani esseri, spiriti invisibili ai più. Tra questi c’è un curioso animale, una specie di incrocio tra una talpa, un orso e un procione. Si tratta di un tororu, spirito della natura, della pioggia, del vento, della crescita. La piccola Mei, incapace di pronunciarne correttamente il nome, ribattezza l’animale Totoro. E proprio questo nuovo, curioso ‘vicino’ guiderà le due bambine in una serie di fantastiche avventure. Il mio vicino Totoro è il secondo lungometraggio realizzato da Miyazaki per lo Studio Ghibli (due anni dopo Laputa) ed è anche il film che segna definitivamente le fortune del maestro giapponese e della sua casa di produzione. Al punto che, ancor’oggi, il personaggio di Totoro è il simbolo dello Studio Ghibli. Alla colonna sonora il fedele Joe Hisaishi.