"Il sangue dei vinti", di Michele Soavi
Abbiamo sempre sostenuto e più volte dimostrato apprezzamento per l'intera svolta 'televisiva' di un autore sempre stupefacente come Michele Soavi, che aveva trovato nel piccolo schermo una zona franca dove liberare e lasciare esplodere tutta l'estrema visionarietà del suo sguardo, ma questo Il sangue dei vinti sembra davvero un prodotto filmico per nulla degno dei suoi realizzatori, probabilmente coinvolti in un progetto di adattamento dello 'scomodo' pamphlet di Giampaolo Pansa in cui i poteri forti della macchina produttiva 'di Stato' sembrano aver preventivamente oscurato ogni sprazzo di luce possibile
E invece sembra come che qualcuno abbia imposto al film un'assurda immobilità 'metaforica' in cui si sprecano i facili simbolismi (dal fiore non-ti-scordar-di-me ad una cartina dell'Italia falciata a metà da una raffica di mitra, a diversi tricolori macchiati di sangue…). Forse il problema principale dalla mancata riuscita del progetto sembra essere quella sorta di “ignavia” del protagonista poliziotto, interpretato da Michele Placido, perennemente indeciso su quale lato della barricata schierarsi, se con il fratello partigiano o con la sorella repubblichina, e poco efficace anche nella ricerca dell'assassino che lo ossessiona: è probabile che uno sguardo avido e nervoso come quello di Soavi e una penna secca e scattante come quella di Sacchetti avessero bisogno di un alter-ego maggiormente attivo e risoluto per riuscire a far funzionare il meccanismo di un'operazione del genere. Eppure proprio la confusa e concitata progressione finale di situazioni pericolose e guerresche diventa quella maggiormente indifendibile, sulla quale gli autori sembrano avere avuto pochissimo controllo, risolta com'è con sprazzi di assoluto grottesco melgibsoniano – con ralenti insistiti di mostruosi partigiani dal viso distorto che sputano e infieriscono sulla camerata di Salò portata in corteo al canto di una Bella Ciao trasformata in un allucinante coro di violenza.
Dopo il comunque fantastico Attacco allo Stato sulle nuove Brigate Rosse, che iniziava a mostrare segni di una flessione artistica, e il controverso e poco riuscito Nassiryia, dove comunque la potenza del suo sguardo veniva fuori a sprazzi, questo Il sangue dei vinti dimostra definitivamente come l'implacabile meccanismo italico produttivo sia riuscito ad 'ingabbiare' una nuova volta un talento creativo esplosivo e 'selvaggio' come quello di Michele Soavi.
Regia: Michele Soavi
Interpreti: Michele Placido, Barbora Bobulova, Alessandro Preziosi, Valerio Binasco, Alina Nedelea, Stefano Dionisi, Philippe Leroy, Giovanna Ralli
Distribuzione: 01 Distribution
Durata: 108'
Origine: Italia, 2008