"Il Volo della Fenice", di John Moore

Le ceneri della Fenice di Robert Aldrich stavano fluttuando serenamente nei cieli di una Hollywood che non tornerà più, quando suo figlio William ha deciso che i tempi erano maturi per riproporre il mito della sporca dozzina alle prese con una missione impossibile. Il risultato è comprensibile.

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BANDO BORSE DI STUDIO IN CRITICA, SCENEGGIATURA, FILMMAKING

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Dalle insidie dell'ex-Jugoslavia in cruenta dissoluzione di Behind Enemy Lines, alle suggestioni visive di un deserto onnivoro: Moore, nel remake del film omonimo diretto quarant'anni fa da Robert Aldrich e riesumato dal figlio William, produttore cinematografico e televisivo, ripropone la propria dichiarata ossessione per il volo aereo.
Dennis Quaid, indisponente quasi quanto il James Stewart dell'originale, è il pilota di un cargo precipitato a causa di una tempesta di sabbia e dell'eccessiva fiducia nelle proprie capacità; Giovanni Ribisi è il progettista svagato ed indecifrabile (nel 1966 era Hardy Krüger) che propone, a modo suo, di utilizzare quanto resta della carcassa dell'aeroplano per costruirne uno di fortuna, che si regga in aria abbastanza a lungo da farli sfuggire alla morte per disidratazione; tutti gli altri personaggi dovranno mettere da parte le proprie singolarità, se vogliono salvare la pelle.
Robert Aldrich faceva con Il Volo della Fenice le prove generali di Quella sporca dozzina, in particolar modo nell'analisi sottile dei rapporti di forza tra varietà umane alle prese con una missione impossibile. Il deserto, però, è un teatro difficile per mettere in scena gesta eroiche: tende a sopravanzare in espressività i protagonisti, specialmente quelli meno dotati. Una trappola in cui Moore è caduto, insieme a molti registi d'azione che si sono trovati alle prese con le dune e con sceneggiature che impedivano ai personaggi di liberarsi dal contesto inospitale: tranne forse il solo John Ford de La pattuglia sperduta, ma la sua fotografia era in bianco e nero. Così, l'assenza della suspense promessa da ogni film d'azione viene barattata con l'arancio della sabbia ed il blu del cielo; e le conversazioni tra i personaggi, sempre ferme alla superficie delle relazioni umane, boccheggiano tra picchi di ingenuità sempre più frequenti in questo tipo di prodotti cinematografici, tanto da far nutrire sospetti circa l'età anagrafica, oltre che psicologica, degli sceneggiatori di Hollywood. La sfida con Aldrich non può neanche essere dichiarata; nessun fondamento su cui basare un parallelo, se non la presenza di quel cognome illustre tra i titoli di apertura. Le ceneri della Fenice originale stavano meglio dov'erano, fluttuanti nel cielo di una Hollywood che non c'è più.

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Titolo originale: Flight of the Phoenix
Regia: John Moore
Interpreti: Dennis Quaid, Giovanni Ribisi, Tyrese Gibson, Miranda Otto, Hugh Laurie, Tony Curran
Distribuzione: Twentieth Century Fox
Durata: 113'
Origine: USA, 2004

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