In carcere Saeed Roustaee, il regista di Leila e i suoi fratelli

Sei mesi di carcere e divieto di girare film per cinque anni. In sua difesa si è mobilitato anche Martin Scorsese.

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BANDO BORSE DI STUDIO IN CRITICA, SCENEGGIATURA, FILMMAKING

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Un altro cineasta vittima del regime iraniano. Stavolta è il caso di Saeed Roustaee, il trentaquattrenne cineasta noto per La loi de Téhéran, presentato al Festival di Venezia del 2019 nella sezione Orizzonti e soprattutto Leila e i suoi fratelli, in concorso lo scorso anno al Festival di Cannes. Secondo il quotidiano on line Etemat, il regista e il produttore Javad Norouzbeigui sono stati condannati dal tribunale di Teheran per aver contribuito alla propaganda dell’opposizione contro il sistema islamico”. Entrambi sno stati condannati a sei mesi di carcere e un divieto a girare film per i prossimi cinque anni. Il mondo del cinema si è mobilitato in sua difesa, a cominciare da Martin Scorsese.

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    Un commento

    • Stefano Arduino

      In Italia sono stato condannato a 30 anni senza girare film perché non ho contatti. Viva Il profeta! Viva il regime Iraniano! (Marty non mi caga perché nemmeno può conoscermi).