IX AVVISTAMENTI – Retrospettiva Carlo Michele Schirinzi a Molfetta

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AVVISTAMENTI
IX MOSTRA INTERNAZIONALE DEL VIDEO E DEL CINEMA D’AUTORE
dal 14 al 16 dicembre 2011
Cinema Odeon di Molfetta
carlo michele SCHIRINZI
 
“Le forme hanno vita propria – indovinò Focillon – abusate dall’artista che le ha rese immagini, inutili e dannose: operare sul morire e sulla cancellazione equivale a chiudere gli occhi come diritto di critica alla galoppante globalizzazione, ai catastrofici tentativi di omogeneità ed alle, ancor più gravi, urgenze di nuove identità… il tutto in un continuo cedere al gioco e ‘sputtanarsi’ in prima persona”
Carlo Michele Schirinzi
 
+ video Made in Italy
a cura di Bruno Di Marino, Daniela Di Niso, Antonio Musci
 
CHIARA ARMENTANO / GIUSEPPE BOCCASSINI / DOMENICO DE CEGLIA / VALENTINA DELL’AQUILA / FRANCESCO DONGIOVANNI / E.G.O. / FRANCESCO GIANNICO / IGOR IMHOFF / GABRIELE PANICO / DAVIDE PEPE / ANTONIO PUHALOVICH / COSIMO TERLIZZI
 
 
 
carlo michele schirinzi
senz’attracchi / apocalissi da camera / wunderkammer [ 2000/2011, dv, b/n-col, stereo, 300’ ]
 
Autore indipendente ed eclettico, che mescola sperimentazione, narrazione e documento, imma
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gini fisse (fotografiche) e immagini in movimento, riutilizzando spesso in modo creativo anche il repertorio, Carlo Michele Schirinzi è soprattutto un poeta dell’intermittenza e del lampeggiamento, artefice di una visione sempre indefinita, secondo un processo di comparsa e scomparsa delle immagini, fino – paradossalmente – alla distruzione della visione stessa.
L’artista leccese lavora molto con filtri, disturbi elettronici, deformazioni ottiche, mettendo continuamente alla prova la percezione dello spettatore. Pensiamo soprattutto a Fuga da nicea (2008) che, fin dal titolo, allude proprio alla furia iconoclasta: il soggetto “turistico” – ovvero una serie di immagini filmate tra suggestivi siti archeologici del leccese, da Patù a Santa Cesarea -, è stravolto e alterato da effetti flicker, sovraesposizioni o altro. Stesso discorso vale per Palpebra su pietra (2006) – un lavoro ancora più riuscito dell’altro –
dove l’architettura del barocco leccese è colta dalla palpebra semisocchiusa della videocamera, un occhio “fessurale” sospeso tra il sogno e la veglia. Dietro queste visioni “accidentate” (per adottare un termine dello stesso Schirinzi) ma anche accidentali, antidocumentaristiche nel senso che non vogliono illustrare oggettivamente il patrimonio artistico, bensì registrarlo soggettivamente rubando fugaci suggestioni, si nasconde la necessità di vedere oltre la superficie delle cose, rivolgendo il proprio sguardo verso l’interno di sé.
Sono solo due tra i tanti esempi da fare parlando dell’immaginario articolato e complesso di Schirinzi. La sua “indipendenza” non è solo una qualità produttiva, ma anche estetica. Nel senso che, pur conservando una continuità di stilemi, l’autore leccese, nella sua attitudine ad essere prolifico, è un osservatore e narratore curioso.
La retrospettiva di “Avvistamenti” è l’occasione per rivedere la sua filmografia completa provando a rintracciarne anche alcuni fili conduttori.
Bruno Di Marino
 
 

info e contatti:   e-mail: info@avvistamenti.it

 

 

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