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Era partito come uno sketch da cabaret. Jennifer Westfeldt ed Heather Juergensen – che oltre a ricoprire i ruoli principali (rispettivamente quello di Jessica e di Helen) hanno scritto anche la sceneggiatura di Kissing Jessica Stein – improvvisarono qualche anno fa un numero dove si esibivano nei panni di due ragazzine molto femminili che discutono, durante una giornata trascorsa alle terme, su "come si diventa lesbiche". Questo sketch si è successivamente trasformato in una rappresentazione intitolata "Lipschtick" andata in scena nel teatro off-off Broadway per soli sei giorni. Lo spettacolo fece però clamore. Il passaggio al cinema è stato breve. Una produttore come Eden Wurmfeld (lo stesso di Swingers di Doug Liman e di altri film indipendenti) ed il regista Charles Herman-Wurmfeld (fratello del produttore che si era messo in mostra con From There To There, documentario musicale sul musicista John Oszajca), hanno consentito di portare sul grande schermo simmetrie già collaudate nei movimenti e negli sguardi e soprattutto quella complicità tra le due interpreti, capaci di far apparire come improvvisazione un meccanismo di scrittura già elaborato.

Per certi versi in Kissing Jessica Stein c'è l'abilità di aver mantenuto integro uno script già valido, ma al tempo stesso il limite di un cinema che riproduceva in diverso formato questo spettacolo, con lo sguardo di Wurmfeld che asseconda fin troppo le sue protagoniste. In effetti nella vicenda di Jessica, nevrotica giornalista newyorkese che dopo una serie di fallimentari appuntamenti galanti con uomini, viene attirata da un'inserzione su un giornale perché conteneva una frase di Rilke, non si è lontani da quella vivacità e freschezza di molto cinema indipendente statunitense, tipico di un cinema impeccabilmente costruito ma che non rischia mai nulla: l'ambientazione newyorkese (con espliciti riferimenti a Woody Allen soprattutto sull'esasperazione della parola che produce attrito e sulla rappresentazione della famiglia ebraica), la cura dei personaggi secondari, la collaudata formula di "commedia sentimentale" alla Nora Ephron con accattivante utilizzo della colonna sonora (tra cui Barry White ed Ella Fitzgerald). Un cinema costruito sempre impeccabilmente, ma che sembra rigenerarsi su se stesso senza grande originalità. E l'affermazione di "Variety", che ha definito Wurmfeld "uno dei dieci registi da tenere d'occhio nel 2002" appare al momento un po' eccessiva.

Titolo originale: Kissing Jessica Stein
Regia: Charles Herman-Wurmfeld
Sceneggiatura: Heather Juergensen, Jennifer Westfeldt
Fotografia: Lawrence Sher
Montaggio: Kristy Jacobs Maslin, Greg Tillman
Musica: Marcelo Zarvos
Scenografia: Charlotte Bourke
Costumi: Melissa Bruning
Interpreti: Jennifer Westfeldt (Jessica Stein), Heather Juergensen (Helen Cooper), Tovah Feldshuh (Judy Stein), David Aaron Baker (Dan Stein), Ben Weber (Larry), Brian Stepanek (Peter), Nick Corley (Howard), Jackie Hoffman (Joan), John Cariani (Chuck), Scott Cohen (Josh Meyers)
Produzione: Eden H. Wurmfeld, Brad Zions per Brad Zions Films/Cineric Inc./Eden Wurmfeld Films/Michael Alden Productions
Distribuzione: Twentieth Century Fox
Durata: 96'
Origine: Usa, 2001

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