La Casa del Cinema di Roma omaggia Otar Ioseliani

L’evento omaggerà oggi il regista proprio nel giorno in cui avrebbe compiuto 90 anni.

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otar ioseliani

La Casa del Cinema di Roma omaggerà oggi Otar Ioseliani, proprio il giorno in cui avrebbe dovuto compiere 90 anni.

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Buon compleanno Otar è il nome dell’evento aperto al pubblico, che celebrerà la carriera dell’artista georgiano. In collaborazione con l’associazione culturale La Farfalla sul Mirino, l’evento è organizzato da Luciano Barcaroli, Carlo Shalom Hintermann e Daniele Villa Zorn, i quali più di vent’anni fa hanno dedicato all’artista un libro intervista dal titolo Addio terraferma: Ioseliani secondo Ioseliani. L’omaggio prevede anche gli interventi di numerosi gli ospiti, tra cui la famiglia del regista e studiosi del campo cinematografico come Enrico Ghezzi, il quale ha recitato in Chant d’Hiver (2015), diretto da Ioseliani. Il film verrà proiettato in sala alle ore 20:00.

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Scomparso il 17 dicembre scorso, Otar Ioseliani resta un punto di riferimento per la storia cinematografica e vanta di una lunga carriera che attraversa cinquant’anni di cinema.
Formatosi al VGIK di Mosca inizia il suo percorso autoriale, mettendo al centro la sua arte apolitica. Gira numerosi film nella nativa Georgia e Francia, da cui fuggirà per evitare le censure.

Ottiene poi numerosi riconoscimenti. Ricordiamo tra i film più noti La grazia, Aprile (1961), La caduta delle foglie (1966) che gli vale un premio FIPESCI al Festival di Cannes, C’era una volta un merlo canterino (1970), Pastorale (1975), Caccia alle Farfalle (1992), Briganti (1996) dove vince un Leone d’argento a Venzia, Addio Terraferma (1999) e Lunedì mattina (2002) con cui ottiene un Orso d’argento al Festival di Berlino per Miglior regista. Con la sua ultima opera Chant d’Hiver, presentata al festival di Locarno, ottiene il Premio alla carriera.

Un autore irripetibile. Tonino De Pace lo ricorda così: “Abbiamo perso Otar Ioseliani, il suo sguardo divertito sul mondo, il suo cinema antiorario, mai cristallizzato dentro regole che non fossero quelle della fantasia e dell’invenzione, un cineasta misterioso, al di fuori di ogni scuola e perfino da ogni tempo, che aveva fuso la sua cultura con quella europea in un canto cinematografico davvero inusuale e per questo irripetibile“.

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