La memoria dell’assassino, di Michael Keaton

La seconda regia di Keaton è un thriller d’altri tempi con le atmosfere cupe tipiche del noir notturno. Antiquato, semplicista e in parte sconnesso, ma ha grande cuore e Al Pacino in ottima forma

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John Knox (Michael Keaton) è un sicario professionista di Los Angeles a cui è stata diagnosticata una malattia degenerativa e incurabile che causa la progressiva perdita della memoria. Decide di sistemare i suoi affari per poi ritirarsi dall’attività criminale, ma durante l’ultimo lavoro, in un momento di stato confusionale, John commette un grave errore e uccide il suo socio di lunga data. Se non bastasse questo a complicare il piano pensionistico di John, ci pensa Miles (James Marsden), il figlio con cui non ha più rapporti da molti anni. In un impeto di collera, Miles ha ucciso l’uomo che ha sedotto e messo incinta la figlia sedicenne, così decide di chiedere aiuto all’unica persona che conosce pratica di occultamento di cadaveri. Tra ex mogli, prostitute e una memoria sempre meno affidabile, l’unica certezza di John è il vecchio amico (e datore di lavoro) Xavier, interpretato da Al Pacino. I movimenti del nostro protagonista lasciano più di qualche traccia da seguire per la caparbia detective Ikari (Suzy Nakamura), sarà lei a dover tentare di risolvere gli omicidi mentre John si affretta a risolvere le questioni in sospeso prima di scivolare nell’oblio.

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Quindici anni dopo il suo esordio con The Merry Gentleman, Michael Keaton torna dietro la macchina da presa per dirigere il suo secondo lungometraggio. La memoria dell’assassino è un thriller d’altri tempi con le atmosfere cupe tipiche del noir notturno anni Novanta con viaggi in auto nella notte, dialoghi in caffetterie deserte, omicidi sanguinosi e un killer che vuole chiamarsi fuori dal giro. Ma quello di Keaton è soprattutto un film che racconta di padri e figli, di amici di vecchia data e relazioni disfunzionali con donne, rapporti che in comune tra loro hanno solo l’incapacità di comunicare correttamente. Già a sentire la trama si capisce come non si tratti certo di un cinema per giovani, nonostante il goffo tentativo di imbastire una trama più intricata con alcune rivelazioni improvvise, tra cui un unico riuscito momento di svolta nel finale. Il tentativo è quello di inseguire in qualche misura il cinema di Clint Eastwood, come ad esempio Gran Torino, soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra vecchie e nuove generazioni e il sacrificio che l’uomo arrivato a una certa età è disposto a compiere per garantire un futuro radioso al più giovane. John Knox rientra perfettamente nel modello maschile di una volta, ovvero l’uomo burbero e silenzioso ma forte e spietato, capace di intrattenere una relazione sessuale con una donna riservando i rapporti di vero affetto solo per il figlio e l’amico di una vita.

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Nelle scelte di regia e montaggio per La memoria dell’assassino, Keaton rischia di andare in confusione come il suo stesso protagonista preda di improvvisi vuoti di memoria. Se la sceneggiatura non riesce a dare sostanza a una storia fin troppo cervellotica in cui si perde il fondamentale rapporto di causa e effetto negli eventi, il montaggio rende tutto più caotico col risultato di perdere l’attenzione dello spettatore. Nonostante sia un film già antiquato, semplicista e in parte sconnesso, La memoria dell’assassino ha grande cuore e mette al centro del discorso la questione morale. Per di più ripropone una dolce scena di ballo con protagonista Al Pacino, che riporta alla mente alcune celebri sequenze come quelle di Scent of a Woman, Il Padrino, Il Padrino parte II e The Irishman.

Titolo originale: Knox Goes Away
Regia: Michael Keaton
Interpreti: Michael Keaton, Al Pacino, James Marsden, Marcia Gay Harden, Ray McKinnon, John Hoogenakker, Dennis Dugan, Suzy Nakamura, Chad E. Donella, Joanna Kulig, Lela Loren, Jay Paulson
Distribuzione: Eagle Pictures
Durata: 114′
Origine: USA, 2024

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.8
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Il voto dei lettori
3 (3 voti)
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