Latin Lover, di Cristina Comencini
Otto donne, mogli e figlie, un uomo soltanto, marito e padre. Lui ha loro eppure loro non hanno lui. Perché lui non è mai esistito, perché lui è il cinema: il film gira attorno qualcuno che non c'è, nella finzione come nella realtà. Ultimo film di Virna Lisi, è un conteggio delle possibilità che ci rimangono dopo quella stagione, dopo quelle storie, dopo quel cinema
E questo avviene nella filmografia della Comencini, forse la regista più “letteraria” che il cinema italiano ha in questo momento assieme a Mario Martone – Bellocchio è altro, Bellocchio è sceneggiatura. C’è sempre una casa a cui tornare, una famiglia da unire, un passato da districare, un sogno da visualizzare nei lavori della regista. Tutte queste pulsioni, tutti questi impulsi in Latin Lover convivono sullo stesso piano di realtà e di eventi, il passato e il sogno sono il cinema, la casa e la famiglia un’ultima visione. Quello che manca è la forza per mettere in scena e far muovere la porzione di mondo che abbiamo davanti. Non c’è un fremito, uno scossone, un errore che sia puro movimento in una regia immobile, neutra.
Tranne, ancora una volta, lì. Saverio Crispo. Una forza centripeta che smuove ogni cosa fino a mescolare il passato con il presente con il futuro, così le figlie sono identiche alle madri, le prefigurano e le perpetuano allo stesso tempo – ma quale? Lui che è tanti. Lui che è Loro. Lui che è tutto il cinema italiano. E mentre scorrono le immagini di Saverio Crispo che è anche il cinema svedese, francese, americano, diviene quasi insopportabile guardare, c’è del dolore, c’è del personale, in quelle immagini che appartengono a tutti e quindi per primi a noi, alle nostre storie, alle nostre vite. L’operaio che si ribella in fabbrica, le donne che corrono su un prato, l’uomo davanti allo specchio rotto, lui e lei nudi in un letto in bianco e nero. Ha ragione la Comencini a far citare “io sono sempre grande. È il cinema che è diventato piccolo”. Ha ragione perché loro sono ancora grandi e noi siamo diventati piccoli. D’altronde, come possiamo noi essere grandi se loro lo sono stati in questo modo? Così grandi?
Regia di: Cristina Comencini
Interpreti: Virna Lisi, Marisa Paredes, Angela Finocchiaro, Valeria Bruni Tedeschi, Candela Peña, Pihla Viitala, Nadeah Miranda, Cecilia Zingaro, Lluis Homar, Neri Marcorè, Claudio Gioè, Toni Bertorelli, Jordi Mollà
Origine: Italia, 2015
Distribuzione: 01 Distribution
Durata: '104