LIBRI DI CINEMA – " Luchino Visconti. Rocco e i suoi fratelli", di Mauro Giori
Mauro Giori, ricercatore in Storia delle arti visive e dello spettacolo presso l’Università di Pisa non è nuovo allo studio e all’analisi del cinema di Visconti, avendo scritto in precedenza il saggio Poetica e prassi della trasgressione in Luchino Visconti. In questo nuovo lavoro, per contro, sposta l’attenzione sul solo film Rocco e i suoi fratelli, dando vita ad una monografia decisamente accurata. Un saggio di sorprendente concretezza che lascia poco spazio a critici voli pindarici, prendendo invece come riferimento archivi e analizzando da un punto di vista filologico gli scritti del regista, ricostruendo in maniera analitica il processo artistico-produttivo che diede vita al capolavoro viscontiano. Edita Lindau
di Mauro Giori
Edizioni Lindau, 2011
pp.248 – euro 19
Opera chiave nella filmografia viscontiana, Rocco e i suoi fratelli rimane una delle pietre miliari della cinematografia italiana ed internazionale, coraggiosa, appassionante e moderna, malgrado siano trascorsi più di cinquant’anni da quella prima proiezione il 6 settembre 1960 alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia che tanto scandalizzò i benpensanti dell’epoca.
Mauro Giori, ricercatore in Storia delle arti visive e dello spettacolo presso l’Università di Pisa non è nuovo allo studio e all’analisi del cinema di Visconti, avendo scritto in precedenza il saggio Poetica e prassi della trasgressione in Luchino Visconti. In questo nuovo lavoro, per contro, sposta l’attenzione sul solo film Rocco e i suoi fratelli, dando vita ad una monografia decisamente accurata.
Giori parte da lontano, dalla stesura del soggetto e della sceneggiatura, evidenziando come fin dalla genesi di Rocco, le difficoltà (ed incomprensioni) incontrate siano state molteplici. Occorsero infatti due trattamenti e sei sceneggiature per poter giungere alla versione finale (sette autori parteciparono alla sua stesura). Un altro tassello fondamentale della storia di questo film risiede nel tormentato rapporto con la censura. L’autore basandosi su preziosi documenti d’archivio, ricostruisce minuziosamente la vicenda che portò Visconti ad affrontare una vera e propria battaglia contro lo Stato italiano per far circolare il film nella sua versione integrale. Oltre a questa parte storiografica, il saggio getta uno sguardo sulle fonti letterarie che ispirarono il regista milanese, quattro in particolare, da Miller a Mann, passando per Verga e Dostoevskij. Ma la fonte più rilevante (ed anche quella meno citata da Visconti e dai suoi collaboratori) secondo Giori è da ricercare ne I segreti di Milano di Giovanni Testori, influenza riscontrata sin dal primo trattamento.
Le ultime due sezioni del saggio sono dedicate al tentativo di inquadrare sotto il mero profilo contenutistico, il film di Visconti, immerso tra realismo e melodramma all’epoca del boom economico. Tale tentativo di interpretazione, oltre che dallo studio di singole sequenze viene supportato anche da interventi di diversi studiosi del tempo.
Dunque un saggio di sorprendente concretezza che lascia poco spazio a critici voli pindarici, prendendo invece come riferimento archivi e analizzando da un punto di vista filologico gli scritti del regista, ricostruendo in maniera estremamente analitica il processo artistico-produttivo che diede vita al capolavoro viscontiano. Completano il volume, trenta fotografie che ritraggono i momenti topici del film.
Introduzione
Il film
Sequenze
Un racconto a quattordici mani.
I materiali preparatori
Un affare di Stato.
Politica, magistratura e censura contro Rocco
Uno sguardo dal ponte della Ghisolfa.
Le fonti letterarie
La morale della fabbrica.
Ideologia, utopia e propaganda
L’amore ai tempi del boom.
Melodramma eros e capitale
Antologia critica.
Bibliografia