LIBRI DI CINEMA – "Orson Welles in Italia" di Alberto Anile
Sviscerando con documentazioni inedite il periodo che il grande regista americano ha vissuto in Italia dall'autunno del '47 alla primavera del '53, Anile ripercorre tutte le tappe sentimentali e artistiche che hanno accompagnato la permanenza dell'attore e regista americano nel nostro paese
ORSON WELLES IN ITALIA
Alberto Anile
Casa Editrice Il Castoro
Finito di stampare nell'ottobre 2006
334 pag. – 26 euro
Leggere il libro di Alberto Anile suscita l'emozione profonda di un incontro che avremmo voluto vivere e il rimpianto per un amore negato che – a noi che amiamo Welles – fa stare male.
Orson Welles in Italia è un libro che inizia con una prima fuga – quella di Welles dagli USA – per poi concludersi con una seconda, cioè l'addio – non proprio definitivo, ma comunque risoluto – al nostro paese. Sviscerando con documentazioni inedite il periodo che il grande regista americano ha vissuto in Italia dall'autunno del '47 alla primavera del '53, Anile ripercorre tutte le tappe sentimentali e artistiche che hanno accompagnato la permanenza dell'attore e regista americano nel nostro paese: le sue illusioni, il fragile narcisismo, le infatuazioni di via Veneto, i progetti incompiuti, la marchette attoriali per continuare a fare i "suoi" film. Così facendo riesce a farci immergere non tanto nella personalità del genio, troppo mascherata e consapevolmente magniloquente per esser ancor oggi penetrata, ma nell'atmosfera di un'epoca perduta, di una Roma che non c'è più, che Anile, proprio concentrandosi sul mito Welles, riesce per riflesso a ingigantire con rimpianto e passione, e di un'Italia che il genio del Wisconsin proprio non riuscì a capirlo.
Molti gli avvenimenti che Anile scopre ed analizza con cura filologica impressionante: la travagliata lavorazione di Cagliostro e gli ovvi contrasti registici con George Ratoff, l'infatuazione per l'attrice Lea Padovani, la cena semiclandestina con Palmiro Togliatti dell'8 dicembre 1947, la miopia con cui la stampa italiana accolse Quarto potere, le interminabili fatiche che contraddistinsero la lavorazione di Othello.
Accumulando informazioni e interviste, Anile riesce allora a ricreare il Mito attraverso il Romanzo che fu la sua vita sempre densa di ascese e cadute, come fosse una grande vertigine costruita "ad arte".