"Noi non siamo come James Bond", di Mario Balsamo
Balsamo e Gabrielli (ri)mettono in scena la loro appassionante nostalgia per una giovinezza vissuta con il mito dell'agente segreto cinico seduttore. Ma parlare di Bond è parlare della loro esistenza. Delle cicatrici della malattia. In un racconto, frammentato e ondivago, spesso "on the road", i due protagonisti riescono con profonda umanità e una forte dose di aspra sincerità a raccontarci la forza devastante della passione per la vita.
James Bond in rigoroso smoking nero non avrebbe mai dormito in spiaggia o girato per Roma in mini vintage. Bond (Sean Connery, non Moore o Craig, per carità) non avrebbe mai confessato le proprie debolezze. L'agente 007 non si sarebbe mai ferito o ammalato, perché in fondo è immortale. Ma Bond è puro fantasy, immaginazione e cinema, non è mai stato in ospedale o dentro un risonanza magnetica.
In Noi non siamo come James Bond Mario Balsamo, il regista, e Guido Gabrielli (ri)mettono in scena la loro appassionante nostalgia per una giovinezza vissuta con il mito dell'agente segreto cinico seduttore. Ma parlare di Bond è parlare della loro vita. Nel racconto, frammentato e ondivago, emergono i ricordi di viaggi 'on the road' per l'Europa che negli anni hanno saldato un'amicizia commovente. I due protagonisiti di questo documentario (vincitore del premio speciale della giuria all'ultimo Torino Film Festival), assai fuori dagli schemi, lo fanno con la profonda umanità e sincerità di chi mette a nudo i segni incancellabili della malattia.
Il cinema italiano (Antonioni o Bertolucci) non si è mai arreso alle soprese del destino. Così i due amici decidono di rimettersi in strada superando le difficoltà fisiche lasciate in regalo dalla malattia. Ripercorrono i luoghi amati: la spiaggia dell'infanzia, a Sabaudia; la Perugia di un concerto improvvisato di Gabrielli con chitarra solista che intona in strada le note del motivo della saga di Bond durante Umbria Jazz. Poi Milano e Roma, le loro attuali città. Il tutto in uno doveroso in smoking. La sfida, però, è parlare finalmente al telefono con l'unico vero Bond, Sir Connery. L'aggancio è Daniela Bianchi, oggi signora affascinante ma ieri splendida Girl Bond in Dalla Russia con Amore, incontrata in trattoria. A tavola arriva però la profonda delusione per Balsamo e Gabrielli, apprendono dalla Bianchi che Connery già allora portava il tupè.
Ma il mito è inscalfibile e la notizia non frena il loro vagabondare 'morettiano' per strade e luoghi, dal bosco degli spiriti introspettivi di Borgotaro all'adolescenza passata a Latina. Cercano risposte nel recente passato che li ha messi a dura prova e nel futuro che in fondo è dentro quella macchina da presa che li segue ovunque e registra ogni parola o sguardo.
E' difficile definire questo documentario. Un inno alla vita e alla forza della creatività? Forse, o solo in parte. Un 'road movie'? In un certo senso. Quello che più colpisce è la forza e la sensibilità che i due protagonisti mettono in quello che fanno. Poi quando finalmente al telefono risponde dalla Bahmas Sir Sean Connery e alla prima domanda di Balsamo James Bond risponde che "in questo momento non posso lavorare sono alla Bahmas per motivi di salute, mi dispiace. Clic". Ecco anche 007 dopotutto ha i suoi anni.
Regia: Mario Balsamo
Interpreti: Guido Gabrielli, Mario Balsamo, Daniela Bianchi
Origine: Italia, 2012?
Distribuzione: Hasenso
Durata: 73'