#Oscars2022 – The Windshield Wiper, di Alberto Mielgo

Rilegge il sentimento d’amore attraverso un’ottica universalista, per inquadrare le relazioni alla luce dell’ideale disgregazione delle barriere sociali-culturali. Oscar 2022 per il miglior corto animato

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What is love?” si chiede un uomo seduto da solo in un bar, mentre si accende la sigaretta. Un interrogativo apparentemente astratto, ma che costituisce il centro, nucleo e sostanza significante da cui The Windshield Wiper tesse le fila del proprio racconto. E nello strutturare la narrazione attorno a un quesito tanto vago, quanto indeterminato, l’animatore Alberto Mielgo rifiuta saggiamente di inseguire qualsiasi parvenza di coerenza diegetica, per articolare un racconto paratattico, legato internamente da una prospettiva tematica (e non narrativa). Una cornice strutturale fragile, ma semplice, che rischia di implodere sull’altare della superficialità in assenza di una visione che leghi con coerenza i filamenti di un racconto apparentemente sfilacciato. E per quanto il corto cerchi spesso il sentimento facile, ha il pregio e il coraggio di evocare con omogeneità sensazioni, sentimenti ed emozioni che rispondano ossessivamente a quell’interrogativo di partenza.

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In The Windshield Wiper – vincitore dell’Oscar 2022 al miglior cortometraggio animato – tutto tende alla delineazione formale del sentimento d’amore. Nell’animazione, come nella suddivisione in vignette, l’interesse primario dell’animatore spagnolo è quello di inquadrare l’origine del sentimento, attraverso tutte le sue forme e manifestazioni culturali/espressive. Un approccio che permette a Mielgo non solo di rappresentare convenzionali “rapporti di coppia”, ma di aprire il racconto ad uno sguardo tanto universale, quanto cosmopolita, in cui l’atto d’amore (sia fisico, che emotivo) è il filo nascosto che sottende a ogni espressione di umanità. Dalle strette di mano nei vicoli di Hong Kong, a una scopata in un appartamento di Manhattan, tutto riconduce verso un orizzonte univoco, che abbatte le barriere culturali in virtù di una reale (e multietnica) osmosi collettiva. Una vocazione utopica che supera le mere distinzioni culturali, per estendere la propria azione alla disgregazione delle differenze sociali.

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Perché il senso di The Windshield Wiper è da ritrovare nella configurazione della/e società, oggetto unico d’indagine della visione universalista del corto. È al suo interno che le espressioni d’amore giungono a maturazione, ed è sempre lì che vanno incontro alla dissoluzione. E per quanto l’intenzione comunicativa del film non sia così nitida, l’ossessione che mostra nel rispondere all’enigma iniziale non può che essere apprezzata.

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.5
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Il voto dei lettori
4 (1 voto)
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