Premio San Fedele Giovani Artisti

Scadenza 5 settembre

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Scopo del concorso è dare a giovani filmmaker di talento i mezzi per produrre un film di qualità. Il premio consiste dunque nella produzione del miglior progetto di film, scritto appositamente per il tema del concorso, con un budget effettivo di 60.000 euro (ai quali potranno aggiungersi altri eventuali finanziamenti). Al termine dei tre anni e a opera ultimata, il filmmaker riceverà inoltre un esemplare della statua di San Fedele di Lucio Fontana (cm 30×12), appositamente realizzata per i concorsi del San Fedele nel 1951.
Il film prodotto sarà inoltre ammesso di diritto tra i selezionati dell’Asolo International Art Film Festival.
Il concorso è rivolto ai filmmaker italiani e stranieri nati dopo l’1 gennaio 1975.
Le iscrizioni dovranno pervenire entro e non oltre il 5 settembre 2010 (per dettagli vedere il bando di concorso).
Il tema dell’edizione 2010-2013 è “E quindi uscimmo a riveder le stelle”.
 
Oltre al Cinema il Premio si articola anche nei settori Arti visive e Musica.
 
In un mondo in cui tutto si fa oggetto di consumo sempre più veloce, in cui la glorificazione del banale sembra prendere il sopravvento su tutto quanto richiede impegno etico e intellettuale, in cui la vittoria dell’auditel come criterio falsamente democratico blocca qualunque possibilità di creare qualcosa di veramente sensato, in grado di promuovere contenuti reali, il Premio vuole al contrario fermarsi per riflettere, desidera entrare nel mondo dell’arte con categorie che ben travalicano (senza escluderli) i criteri del “mi piace” o “non mi piace”, “mi emoziona” o “non mi emoziona”, di un’arte che si fa gioco gratuito o pura merce di scambio ben confezionata dal mondo del mercato, senza incarnare un’esperienza significativa del reale, in grado di parlare a se stessi, al mondo.
Per un serio approccio all’esperienza estetica non si può fare a meno di una visione unitaria del mondo che tenga conto del pensiero filosofico, di un’antropologia, di un’attenzione ai problemi di carattere politico-sociale. Per fare arte occorre un profondo spessore umano, senza il quale si rischia di creare immagini vuote, pura pelle del mondo. È purtroppo molto difficile riscontrare oggi una seria critica artistica, che abbia quella visione prospettica in grado di valutare la giovane arte in relazione ai fenomeni artistici del passato, alle sfide della società attuale, che abbia libertà di giudizio nei confronti degli interessi di mercato. La drammatica superficialità che attraversa la società italiana oggi, pensiamo semplicemente al mondo politico, caratterizza anche il mondo dell’arte. Per questo occorre una seria formazione e, pensiamo, a tutti i livelli, non solo estetici. Se non si punta alla formazione delle persone, avremo una società da paese dei balocchi che si ritroverà prigioniera della propria ignoranza, superficialità e goffaggine. In questo senso, il Premio vuole avere oggi più che mai la finalità di “imparare ad imparare”. Non si promettono luci artificiali pronte a esplodere in mille scintille, quanto piuttosto un percorso per diventare uomini e donne più consapevoli del proprio itinerario artistico e umano. È questa la condizione per dire qualcosa di significativo e di fecondo sul nostro mondo.
 
Per ulteriori informazioni visita il sito www.sanfedele.net
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