"Son De Mar", di Bigas Luna
Ossessioni traslate e anticipate da suoni, rumori. Nel "nuovo cinema" del regista catalano, sesso, cibo, amore, morte sono connotati ormai svagati e semplicemente di richiamo. Corpi, un tempo alcova di feroci conflitti, galleggiano e non affondano nel mare tempestoso delle pulsioni primarie.
L'occhio meccanico boccheggia a pelo d'acqua: resta immobile, non riemerge e non s'inabissa. È l'incipit che parte dal mare, dal suo gorgoglio. Nel periodo artistico "più umano" di Bigas Luna, il mediterraneo si mostra di traverso, mai nella sua immensità. Trastulla e fagocita corpi in cerca di se stessi, con assoluta omissione del dramma e della sensualità. Nel mare è segnato il ritorno: Ulises (Jordi Mollà) dopo aver ammaliato e sposato Martina (Leonor Waltling) una mattina prende la sua barca e sparisce. Ricompare dopo diversi anni, ma Martina ha trovato la serenità e i soldi con il miliardario di turno (Sierra – Eduard Fernandez). Il ritorno è la parabola "ammuffita" omeriana che rigurgita di rimpianti passionali. Penelope/Martina s'è fatta furba nei secoli e rinchiude il primo amore all'ultimo piano di un edificio in costruzione. Lo sfama in ogni senso e i suoi tacchi a spillo, che scalano ogni volta la montagna di cemento, attivano riflessi condizionati. Ossessioni traslate e anticipate da suoni, rumori. Nel "nuovo cinema" del regista catalano, sesso, cibo, amore, morte sono connotati ormai svagati e semplicemente di richiamo. Corpi, un tempo alcova di feroci conflitti, galleggiano e non affondano nel mare tempestoso delle pulsioni primarie. L'incedere scritturale sembra avere fretta e non rinvigorisce i dettagli, gli amplessi, la carne cruda. Le arance succhiate, le mutandine bianche stese al sole, il coccodrillo domestico, le citazioni letterarie, sono simulacri parassitari di una terra ora pat(t)inata per sponde più comode e pudiche. La passione burrascosa è un'idea fotografica che procede a scatti; è un intermezzo per voltare pagina, per non restare impantanati su posizioni eccessivamente predefinite da una sceneggiatura (Rafael Azcona) debolmente ferreriana. Tra le macerie, tre notevoli interpreti e amori ingenui, ma mai perversi. Tra le sorprese, la colonna sonora e il cielo coperto e minaccioso che resteranno uniti, per sempre.
Regia: Bigas Luna
Sceneggiatura: Rafael Azcona
Fotografia: Josè Luis Alcaine
Montaggio: Ernesto Blasi
Musiche: Piano Magic
Scenografia: Pierre Luis-Thevenet
Costumi: Macarena Soto
Interpreti: Jordi Mollà (Ulises), Leonor Watling (Martina), Eduard Fernandez (Sierra), Sergio Caballero (Xavier), Neus Agullò (Roseta), Pep Cortés (Basilio), Ricky Colomer (Abel a 5 anni)
Produzione: LolaFilms, Television Espanola, Via Digital
Distribuzione: Medusa Distribuzione
Durata: 102'
Origine: Spagna, 2001