Spike Lee racconta a Roma il suo Sweet Blood Of Jesus
Ne ha parlato a Roma
Alla IX edizione de Il gioco dell'arte il regista statunitense parla del suo ultimo Sweet Blood Of Jesus realizzato con il Crowfunding e dice ''Sweet Blood Of Jesus, reinterpretazione di un film del 1977, parla di persone dipendenti dal sangue pur non essendo vampiri, è un'allegoria. Le dipendenze sono tante. Si può dipendere da droga, sesso, soldi, ecc". Ha aggiunto "è stato girato a New York in 18 giorni e hanno collaborato molti miei studenti. Mi sono divertito tantissimo".
Si è poi dilungato su varie tematiche tra le quali il suo rapporto 'speciale' con il cinema "Ho deciso di fare il regista solo quando ero all'università. E ho cominciato a studiare. Adoro Roma città aperta e Il conformista. Mi piace Rossellini, De Sica e i film del dopoguerra in cui venivano usati passanti. Lo faccio Anche io. E ancora Il Padrino 2 di Coppola, i film di Scorsese da Toro scatenato a Mean streets...Ai miei studenti, il primo giorno do una lista dei miei 100 film preferiti e noto che spesso quelli più vecchi non li conoscono" e "Il denaro non è tutto" confidando di non avere come obbiettivo quello di sbancare il botteghino. (m.t.s.)