The Lord of the Rings: Gollum. Ricostruzione di una delusione totale

Il gioco sul personaggio di Tolkien ha riscosso critiche negative, portando alle scuse degli sviluppatori. Abbiamo ricostruito la vicenda dell’ennesimo titolo uscito incompiuto nella scorsa stagione

Ogni prodotto legato alla saga concepita da J.R.R. Tolkien attira chiaramente un’attenzione sconfinata, sia da parte del pubblico che dall’universo mediatico. L’ultimo arrivo in questo senso è il gioco The Lord of the Rings: Gollum, pubblicato con grande ritardo da Nacon e sviluppato da Daedalic Entertainment. Annunciato nel 2019 con una data di uscita fissata al 2021, è stato successivamente posticipato al 2022 e poi ancora una volta al 2023. I ritardi, secondo le dichiarazioni degli sviluppatori, si sono resi necessari per garantire l’arrivo sui mercati della miglior versione possibile, con bug ridotti al minimo e ottimizzazioni tali da renderlo sin da subito fruibile. A maggio 2023, a qualche settimana dall’uscita ufficiale, la situazione appariva ormai ben definita e l’intera galassia videoludica sbottò in una vera e propria insurrezione.

Per un’azienda sviluppatrice di dimensioni contenute come la Daedalic Entertainment, questo era fin dal principio un progetto molto ambizioso, di cui per forza di cose si avevano grandi aspettative. L’accoglienza da parte della critica, sostenuta dalle recensioni degli utenti, è stata fin da subito molto negativa, contestando un gameplay datato e una resa visiva deludente. La stessa Daedalic si è trovata costretta a pubblicare una lettera di scuse sul proprio account Twitter, in cui ha cercato di limitare i danni promettendo nei prossimi mesi delle patch correttive: “Il nostro team di sviluppo sta lavorando diligentemente per risolvere i bug e i problemi tecnici che molti di voi hanno riscontrato. Ci impegniamo a mettere a vostra disposizione le patch necessarie affinché possiate fruire del gioco al massimo del suo potenziale.”

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The Lords of the Rings: Gollum è solo l’ultimo di una lunga sequela di titoli usciti “incompiuti”, ancora da rifinire e in attesa di un lavoro extra compiuto dagli sviluppatori ben oltre la data di uscita sul mercato. Star Wars Jedi: Survivor, Cyberpunk 2077 e The Last of Us per PC sono solo alcuni dei videogiochi usciti negli ultimi anni in versione beta con l’assoluto bisogno di patch correttive. I tempi in cui i giochi sbarcavano sul mercato già pronti e finiti sembrano ormai lontani e la sensazione è che le aziende cerchino di monetizzare il prima possibile con una versione “giocabile” ma assolutamente incompleta.

La responsabilità di questa situazione non può essere scaricata solo sugli sviluppatori, spesso condizionati da chi su quel gioco ha investito e ha bisogno di rientrarci economicamente il prima possibile. Chi ci rimette in ogni caso è sempre la platea di videogiocatori appassionati che investe per provare il gioco già dal day-one ritrovandosi con un’esperienza tutt’altro che soddisfacente, per passare poi al prossimo titolo e ricominciare il giro da capo.

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