Tolkien, di Dome Karukoski

Inutile e statico biopic sullo scrittore la cui colpa maggiore è quello di uniformarlo ad altre celebrità portate sullo schermo. Con Nicholas Hoult e Lily Collins eleganti e senz’anima

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BANDO BORSE DI STUDIO IN CRITICA, SCENEGGIATURA, FILMMAKING

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La lanterna magica con le ombre sul muro. I racconti della madre. Forse l’immaginario visivo/letterario di Tolkien finisce qui. Quello diretto dal regista finlandese Dome Karukoski (che ha rappresentato gli Oscar per il suo paese nel 2017 con Tom of Finland) è un biopic sulla linea dei recenti Edison o The Imitation Game. Anzi, una delle sorprese è stata quella di non ritrovare come protagonista Benedict Cumberbatch al posto di Nicholas Hoult. Ma la caratterizzazione fisica di Tolkien sembra modellata sull’inventore e del matematico e crittoanalista portati sullo schermo dall’attore britannico.

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Tolkien segue principalmente tre traiettorie temporali. La prima riguarda l’infanzia dello scrittore che resta organo e affidato a un tutore, Padre Francis (Colm Meaney). Nella seconda invece vengono messe a fuoco le sue amicizie con un gruppo di ragazzi, anche di buona famiglia, che però venivano emarginati a scuola e la sua storia d’amore con Edith Bratt (Lily Collins). Nella terza invece ci sono le immagini della Prima Guerra Mondiale. Con Tolkien al fronte. E nelle statiche immagini dei bombardamenti con i suoi rumori che rimbombano in testa (il fumo e lo sfondo di un tramonto) si aprono tutti i flash sul suo passato. Ma anche scontate associazioni visive. Il fuoco durante il conflitto e quello che esce dalla visione del drago.

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Poi ci sono gli anni della formazione. Che scorrono immutabili. Anche nella descrizioni dei conflitti. Nelle drammatiche separazioni. Con la musica di Thomas Newman che serve per aumentare l’enfasi. Come la musica di Wagner nella rappresentazione di L’anello dei Nibelunghi. E le immagini dell’albero. Con la macchina da presa che ci gira intorno. Forse sono le tracce della pubblicazione di Lo Hobbit, il libro con cui ha raggiunto il successo nel 1937. Con le prime parole scritte da lui stesso. E forse la colpa maggiore di Tolkien è quella di aver unifoirmato lo scrittore ad altre figure famose pronte per essere cucinate per il prossimo biopic. Ma dell’universo mitologico e della Terra di Mezzo ci sono solo pallidissimi e inutili bagliori.

 

Titolo originale: id.
Regia: Dome Karukoski
Interpreti: Nicholas Hoult, Lily Collins, Harry Gilby, Colm Meaney, Derek Jacobi
Distribuzione: 20th Century Fox
Durata: 112′
Origine: USA, 2019

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
1.8

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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