Valeria Golino a Cannes con L’arte della gioia

L’attrice e regista sarà sulla Croisette per presentare la serie, da lei co-sceneggiata e diretta. Alla proiezione del primo episodio seguirà un dibattito, moderato da Guillemette Odicino

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BANDO BORSE DI STUDIO IN CRITICA, SCENEGGIATURA, FILMMAKING

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©Riccardo Ghilardi

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Valeria Golino torna al Festival di Cannes per presentare la sua nuova serie, L’arte della gioia, che vedrà Jasmine Trinca, Tecla Insolia e Valeria Bruni-Tedeschi come interpreti protagoniste. Pensata per la televisione, verrà presto distribuita nei cinema italiani prima di passare su Sky e Now. Il primo episodio sarà quindi presentato sulla Croisette, a cui seguirà un dibattito con la regista, moderato da Guillemette Odicino.
La serie è un adattamento dall’omonimo romanzo di Goliarda Sapienza, che quest’anno avrebbe compiuto cento anni.
Durante le celebrazioni di “Sky 20 anni” Golino ha parlato di questo progetto, avvertendo che “I puristi de L’arte della gioia si arrabbieranno: la serie non sarà un copia-incolla del romanzo”.
Per tre anni l’attrice e regiasta ha lavorato alla sceneggiatura insieme a Valia Santella, Luca Infascelli, Francesca Marciano e Stefano Sardo. Sarà Tecla Insolia a vestire i panni di Modesta, la giovane protagonista coraggiosa. Jasmine Trinca invece sarà la madre superiora Leonora e Valeria Bruni-Tedeschi la principessa Gaia mentre Guido Caprino interpreterà Carmine. Nel cast troviamo anche attori e attrici emergenti: Alma Noce, Giovanni Bagnasco e Giuseppe Spata.
Jasmine Trinca rinnova il suo sodalizio con Golino: l’attrice era già stata protagonista di Miele (primo lungometraggio della regista) e ha fatto parte del cast di Euforia. Entrambi i film sono stati presentati a Cannes nella sezione Un certain regard.
Goliarda Sapienza sembra essere la scrittrice più in voga del momento: si prevedono diversi festeggiamenti per il centenario dalla sua nascita. Anche uno dei nomi di punta del nostro cinema e del nostro teatro Mario Martone ha infatti annunciato da poco più di un mese di lavorare ad un film sulla scrittrice. Il regista napoletano aveva già lavorato ad una messa in scena teatrale de Il filo di mezzogiorno (il secondo romanzo della scrittrice) insieme alla sceneggiatrice e scrittrice Ippolita Di Majo.

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