VENEZIA 70 – "Il cinema sta cambiando e le sale chiuderanno presto", incontro con Paul Schrader, Bret Easton Ellis e James Deen
Dopo la presentazione del film The Canyons, il regista Paul Schrader ha incontrato la stampa alla presenza dello sceneggiatore Bret Easton Ellis e dell’attore protagonista James Deen, star del cinema a luci rosse.Grande assente Lindsay Lohan, coprotagonista di Deen, appena uscita da una clinica riabilitativa
Dopo la presentazione del chiacchieratissimo The Canyons, il regista Paul Schrader ha incontrato la stampa alla presenza dello sceneggiatore Bret Easton Ellis e dell’attore protagonista James Deen, star del cinema a luci rosse. Grande assente Lindsay Lohan, coprotagonista di Deen, appena uscita da una clinica riabilitativa.
Il film è stato realizzato con pochi mezzi. Questa difficoltà ha influenzato negativamente il risultato?
Paul Schrader: No, al contario. È stata una vera e propria sfida, oltre che un divertimento, girare con pochi mezzi. Abbiamo rinunciato a molte cose e credo che se ci dovesse essere una seconda voltala mancanza dei soldi si farebbe sentire di più, quindi non credo che ci riproveremo. Il film è stato è stato un evento culturale molto attaccato negli Stati Uniti, ma più che il fatto che sia stato girato con pochi soldi, credo che a suscitare sospetto sia stata la commistione di generi trattati e la scelta di averlo realizzato in modo indipendente.
Bret Easton Ellis: È stata la migliore esperienza della mia vita. Lavoro molto come scrittore e rispetto al passato non c’è più il vincolo di lavorare su un solo progetto alla volta, così nel 2012 ho iniziato a scrivere la sceneggiatura e ci sono voluti circa sette mesi per terminarla e meno di un anno per girarla. Con poco tempo e poco denaro a disposizione, circa 150.000 dollari, solo un veterano come Paul poteva riuscire in questa impresa.
Cosa pensa del cinema di oggi? Questo film rispecchia i cambiamenti che sta subendo?
Paul Schrader: Questo film è fatto per uscire dalla sale, per il post-cinema. Lo abbiamo concepito per il video perché il cinema sta cambiando e le sale chiuderanno presto. È difficile parlare di questo senza essere fraintesi ma ciò che valeva per il passato non è più applicabile nel futuro. Non voglio dire che il cinema scomparirà, ma che sarà distribuito diversamente, e con il nostro lavoro abbiamo voluto seguire questa tendenza.
Los Angeles appare nel film come un territorio a sé stante, in cui regnano il vuoto e la noia. La scelta degli attori rispecchia questo aspetto?
Bret Easton Ellis: Ho iniziato a ascrivere a Los Angeles e ho scritto ció che vedevo in quel momento. Inizialmente ho immaginato i personaggi più grandi ma poi la scelta di James Deen mi ha costretto a rivedere l’età. Non volevo parlare di una generazione in particolare, ma aggiornare il noir con un film ambientato a Los Angeles. Ho pensato alla città insieme con i personaggi, non come un’entità a sé stante. La città rispecchia il senso di irrequietezza in cui i personaggi sono intrappolati. Sicuramente reagiscono in un modo diverso rispetto ai personaggi tradizionali e anche se molte persone cercano una visione più umanistica del mondo, questo non era il nostro scopo. Io e Paul volevamo parlare di persone fredde, senza emozioni, perché questo ci affascinava. Poi lo straordinario stile visivo di Paul ha contribuito a realizzare la mia idea.
James Deen viene dal mondo del cinema per adulti, crede che sia possibile unire le immagini esplicite ad una trama efficace?
James Deen: In realtà tutti i film per adulti hanno una trama, ma ha un ruolo minimo rispetto all’azione e credo che sia giusto così perché c’è una parte del cervello che risponde alle immagini esplicite e un’altra che risponde ad un altro tipo di immagini, quindi non possono essere messe insieme. Negli anni ‘70 c’era il sogno di incrociare gli stili ma è fallito. Bisogna che i film mantengano un certo grado di accettabilità, come in questo caso, e che non diventino film per adulti per non perdere la motivazione originaria per cui sono stati creati.