Venezia 81 – Diva Futura. Incontro con Giulia Steigerwalt, Pietro Castellitto, Barbara Ronchi e il cast

Giulia Steigerwalt e il cast presentano, in conferenza stampa al Lido, “Diva Futura”, il film sulla storia dell’agenzia fondata da Riccardo Schicchi. In concorso a Venezia 81

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La regista italo-statunitense Giulia Louise Steigerwalt ha presentato oggi, in conferenza stampa a Venezia 81, la sua opera seconda Diva Futura, ispirata alla storia dell’omonima agenzia di talenti pornografici fondata da Riccardo Schicchi, interpretato nel film da Pietro Castellitto.
Presenti in sala, oltre alla regista, anche i produttori e gli altri membri del cast: Barbara Ronchi, Denise Capezza, Lidija Kordić e Tesa Litvan.
La prima domanda che viene rivolta alla cineasta riguarda la scelta, da parte della stessa Steigerwalt, dell’affidare al personaggio della segretaria Debora Attanasio (Barbara Ronchi) il punto di vista privilegiato per la narrazione. Risponde Steigerwalt: Ho deciso di raccontare questo mondo perché è stato molto sorprendente quello che ho trovato. Nell’approfondire la mia conoscenza dell’industria pornografica, ho trovato delle tematiche estremamente attuali e la scelta di avere il punto di vista della segretaria di Schicchi, Debora, era dovuta al fatto che mi serviva entrare in quel mondo con occhi ingenui per poter poi cambiare prospettiva. Lo sguardo di Debora corrisponde a quello di tutti noi durante la visione del film, cambia sì la sua prospettiva ma porta anche ad assumere delle nuove consapevolezze sul mondo del porno.

La regista Giulia Steigerwalt, in conferenza stampa a Venezia 81


Successivamente, la discussione si sposta sulla leggerezza che ha contraddistinto la vita di figure come Moana Pozzi e Cicciolina e sulla triste assenza di valori del porno contemporaneo. Spiega Steigerwalt: La leggerezza che c’è nel film è quella che ho trovato nel momento in cui mi sono avvicinata ai veri protagonisti della vicenda e alle testimonianze che ho raccolto. C’era questo grande entusiasmo nel cercare di raggiungere la fama in quel modo ma anche una grande confusione, che talvolta sfociava nella cialtroneria, anche se vi era sempre presente un’onestà di fondo. Ho trovato anche qualcosa di tragico nel mettere insieme questa giocosità e questo entusiasmo assieme alla caduta, rovinosa, che c’è stata dell’agenzia Diva Futura. Nei loro film c’era sì un’assenza di pudore, ma l’intento era quello di fare arte, di rivoluzionare il costume e non quello di dare sfogo alla violenza, come avviene nel porno di adesso, che è assolutamente all’opposto di ciò che erano gli ideali di Riccardo Schicchi.

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L'attore protagonista del film Pietro Castellitto
Spostando il focus dell’attenzione sugli attori, viene chiesto a Pietro Castellitto di descrivere il suo rapporto con la figura di Riccardo Schicchi. Castellitto risponde: Onestamente credo che la mia generazione lo abbia visto soltanto nell’ultima parte della sua vita, quella in cui era marito di Eva Henger e andava ospite a programmi televisivi come quelli di Mammuccari. Ascoltando le sue interviste, credo che ci fosse in lui una totale coerenza tra ciò che pensava e ciò che faceva, è stato essenzialmente una persona che è riuscita a fare la vita che voleva.
Seguono Barbara Ronchi e Denise Capezza (Moana Pozzi) con le loro considerazioni sul mondo a luci rosse e sui personaggi da loro interpretati. Ronchi: Ero già ovviamente a conoscenza delle figure di Moana, Eva Henger e Cicciolina, ma non ne sapevo niente del clima di famiglia che si respirava all’interno di Diva Futura. Non conoscevo certi dettagli della loro vita, e la cosa più bella è stata quella di scoprirli proprio grazie a questo film.
Capezza: Interpretare Moana è stata una sfida incredibile per via della popolarità stessa dell’icona. Indagare sia sulla sfera pubblica che su quella privata di lei mi ha fatto scoprire tante cose sul suo conto, come ad esempio il suo tentativo di essere “qualcos’altro” rispetto all’attrice che tutti conoscevano.

L'attrice Barbara Ronchi
Conclude l’incontro Steigerwalt parlando dell’influenza sulla sfera pubblica che hanno avuto i personaggi ritratti nel film: Il motivo per cui ho voluto fare questo film era quello di far sapere a chi non ha vissuto quell’epoca quanto queste persone facessero parte del quotidiano degli italiani. Ma dall’altro lato c’era anche una profonda contraddizione della società: artiste come Moana arrivavano anche a guadagnare delle cifre da capogiro con i loro film, ma ogni volta che provavano a fare qualcosa di diverso venivano immediatamente bloccate dalle altre persone per il semplice fatto di appartenere al mondo di cui faceva parte.

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