Venezia 81 preview. Se posso permettermi – Capitolo II: l’introspezione di Marco Bellocchio

Marco Bellocchio ritorna con il II capitolo di Se posso permettermi. Un commiato triste e divertente che sarà presentato nella sezione Fuori Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.

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Se posso permettermi - Capitolo II di Marco Bellocchio

Marco Bellocchio ritorna con il II capitolo di Se posso permettermi e lo fa in gran stile. Il cortometraggio è stato realizzato durante l’edizione 2023 del corso di alta formazione in regia cinematografica “Bottega XNL – Fare Cinema” ed è entrato ufficialmente nella selezione Fuori Concorso all’81esima edizione del Festival del Cinema di Venezia.

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Nel primo episodio Bellocchio racconta la storia di Fausto, un uomo colto ma incapace d’azione che torna nel suo paese d’origine, Bobbio, in seguito alla morte della madre. In tutte le interazioni che ha con i personaggi del paese non riesce mai a trattenersi dall’esprimere i suoi spesso inappropriati, seppur sinceri, giudizi. Anche se anticipati dall’apparente gentilezza di un “se posso permettermi”.

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Nel secondo capitolo ritroveremo Fausto 3 anni dopo. È rimasto a Bobbio e vive nella casa di sua madre. Sommerso di libri, invecchiato e impoverito, non ha nessuna pensione ed è costretto a vendere la casa. Il racconto si svolge nell’arco di una giornata, in cui Fausto osserva sfilare un corteo di visitatori fino a quando, a tarda notte, non si presenta una coppia di ladri. Fausto li sorprende, come sempre impassibile e annoiato, e li tranquillizza, non c’è più nulla, né ori né quadri, tutto venduto. Ai tre non resta che chiacchierare fino al sorgere del sole.

“Se posso permettermi capitolo II – racconta Marco Bellocchio – è un commiato triste e divertente (spero che lo sia) da una casa in cui ho vissuto tanti anni della mia vita (dall’infanzia) e dove ho girato tante volte (è la casa dei “Pugni in tasca”). Dove ritrovo ancora una volta le fotografie degli zii morti giovani. Pascoli incombe. Un commiato definitivo (lo sarà?) di un uomo, Fausto, che sono un po’ io, mio fratello Alberto, mio fratello Piergiorgio, tutti i miei fratelli e sorelle e i miei figli Pier Giorgio ed Elena”.

Bellocchio e la sua troupe hanno realizzato il film durante il Bobbio Film Festival, coinvolgendo gli allievi in ​​un intenso percorso che li ha portati dalla preparazione delle riprese fino al lavoro sul set. Le location scelte sono state il cimitero di Bobbio e la storica casa de I pugni in tasca, primo lungometraggio di Bellocchio del 1965, un luogo simbolico per il cinema italiano. Il cast ha visto la partecipazione di volti noti come Rocco Papaleo, Filippo Timi, Barbara Ronchi, Fausto Russo Alesi, Fabrizio Gifuni ed Edoardo Leo.

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