Vermiglio di Maura Delpero sarà distribuito in 200 sale

Vermiglio di Maura Delpero continua la sua serie di successi: tra box office e distribuzione internazionale. Il film, da domani, raggiungerà le 200 sale

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Il successo di Vermiglio di Maura Delpero sembrerebbe proprio non trovare battute di arresto. Dopo la vittoria del Gran Premio della Giuria alla 81° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la selezione come candidato italiano agli Oscar nella categoria “miglior film straniero”, l’opera di Maura Delpero raggiunge il pubblico in sala grazie a Lucky Red con un riscontro più che positivo.

Da ieri, infatti, Vermiglio è al primo posto box office con un incasso di 689.162 Euro seguito da Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini e, da domani, il film sarà distribuito in ben 200 sale. Un traguardo giunto a piccoli passi, con una strategia distributiva piuttosto particolare, partendo dai soli 25 cinema del 19 settembre ma destinato ad allargarsi ancora.
Secondo Variety, Sideshow e Janus Films si occuperanno della distribuzione sul mercato nord-americano: Stati Uniti e Canada. Le due etichette, si apprende, avrebbero intenzione di portarlo in sala nei prossimi mesi anche se al momento non è stata specificata una dataDopo il riconoscimento a Venezia il racconto dell’Italia rurale del 1944 di Delpero, è stato presentato anche al Toronto International Film Festival.

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Vermiglio narra dell’ultimo anno della seconda guerra mondiale in una grande famiglia e di come, con l’arrivo di un soldato rifugiato, per un paradosso del destino essa perda la pace, nel momento stesso in cui il mondo ritrova la propria.
È una grande gioia vedere i cinema pieni, condividere il rituale della sala, sentire il calore degli spettatori, quelli più comunicativi che vogliono commentare e discutere, quelli che rimangono silenziosi e discreti, ma raccontano con gli occhi che sono contenti di essere usciti di casa per vedere un film. È sempre un momento magico, dopo anni di lavoro su un immaginario, vivere il momento in cui quel mondo si trasforma nel cuore, nella mente e nella pancia dello spettatore, che lo fa suo e se lo porta a casa” – dichiara la regista – “Spero che questo film possa regalare uno sguardo sulla contemporaneità e a metterci in discussione. Ma non si tratta di giudizio o nostalgia, lo scopo è unicamente di riflessione oltre la narrazione di un Italia ricostruita”.

Quindi, un segnale confortante per il cinema e le produzioni italiane, soprattutto se riguardano giovani registe con una visione molto personale. Solo l’anno scorso, abbiamo assistito al caso La Chimera di Alice Rohrwacher, in cui la regista e l’attore Josh O’ Connor sono stati costretti ad un appello social per promuovere la diffusione dell’opera in più cinema. A ben guardare, troviamo sicuramente dei punti di contatto: la crisi economica, l’instabilità, il ruolo femminile, gli antichi tabù culturali…
Non sappiamo se il destino sarà lo stesso de La Chimera, ma in attesa di sapere se Vermiglio farà parte della famosa cinquina degli Oscar, gli auguriamo ancora tante sale piene.

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