Damon Albarn e la polemica al Coachella

Il festival statunitense mostra ancora le sue criticità, che anno dopo anno aumentano. Questo modello di festival è ancora sostenibile?

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I Blur si sono esibiti lo scorso sabato 13 aprile al Coachella, lo storico festival statunitense, tra i set dei Sublime e dei No Doubt; prima dell’esibizione del rapper Tyler, The Creator. La band inglese ha proposto una selezione di brani che attraversato tutta la loro discografia, ma il frontman Damon Albarn si è detto parecchio irritato quando durante la hit Girls & Boys ha provato a coinvolgere il pubblico, non ottenendo alcuna risposta di partecipazione.

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Sicuramente Albarn si aspettava una maggiore e più sentita partecipazione quando ha scelto di cantare la hit dell’album Parklife, Girls & Boys. Ma così non è stato e, visibilmente irritato, sul palco ha detto: “non ci vedrete mai più, quindi potreste anche cantarla, cazzo.” Secondo molti spettatori via live streaming, l’opinione più diffusa sembra essere stata che “questo pubblico del Coachella non meritava affatto i Blur.”

Con quel “non ci vedrete mai più” non è ancora chiaro cosa Albarn intendesse. Ad ogni modo i Blur hanno già annunciato il loro stop definitivo dopo la release dell’album The Ballad of Darren del 2023 – e il conseguente tour americano e inglese. “Non dico che non accadrà mai più, è stato un grande successo” ha detto Albarn a proposito della reunion, “ma non voglio rifugiarmi più nel passato.”

La situazione al Coachella poi è migliorata con la loro hit americana Song 2, che il pubblico stavolta conosceva. “Questa canzone è stata così bella per noi“, ha detto Albarn prima di aggiungere (tristemente) che: “mi è stato mostrato un TikTok in cui veniva eseguita da un’aspirapolvere, il che, sai… è umiliante e stimolante allo stesso tempo.”

In effetti l’aneddoto dell’aspirapolvere che suona Song 2 su Tik Tok racconta moltissimo del Coachella, e di quello che è diventato negli anni. Perché dopo il punto massimo di attenzione raggiunto da Beyoncé nel 2018, secondo molti il festival è vittima di un inesorabile decadimento, in termini di pubblico e impatto nella cultura mainstream. Il Coachella di fatto sembrerebbe ormai appannaggio di influencer e modelle che sfruttano l’evento come vetrina attraverso cui parlare di tutto fuorché di musica.

E gli scricchiolii di un’istituzione che negli anni passati ha saputo perlomeno accendere una reale curiosità nel pubblico (oggi appunto quasi del tutto svanita), si avvertono chiaramente nel momento in cui Grimes si è vista costretta ad interrompere il set a causa dei problemi tecnici, con annessi i suoi goffi tentativi di risolvere il problema. Si fa notare come a fronte di questi problemi tecnici l’organizzazione non abbia saputo reagire, di fatto escludendo la possibilità di accogliere momenti più sperimentali, fuori dagli schemi come possono essere quelli portati da Grimes. Anche in questo caso, l’utenza su Tik Tok non ha esitato nel segnalare come problemi di questo tipo non siano rari durante gli eventi della cantante. In seguito Grimes si è scusata per gli inconvenienti via X.

Che sia un problema di sovraffollamento da parte degli artisti? O semplicemente il modello del festival non è più sostenibile? Il problema sembra essere legato come sempre a una dicotomia contraddittoria tra realtà e social. Perché la poca partecipazione sembra essere in qualche modo sempre riconducibile alla ricerca spasmodica di chi assiste nel manifestare la presenza prima online, e solo in seguito offline.

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